Un classico dello spionaggio, come pochi sanno scrivere, ma anche una riflessione sulla storia del secolo scorso e quello presente.
L’Occidente che non ha più valori condivisi, con un’Inghiterra isolata dalla Brexit …
Le Carré divenne famoso con il libro-film La spia che venne dal freddo – The Spy Who Came in from the Cold, è un film del 1965 diretto da Martin Ritt.
Un passato da spia
Solo Le Carré, con la sua esperienza di vita, poteva scrivere questo libro.
Non solo una Spy Story (con le S maiuscole), ma un commiato, una valutazione dei tempi di un uomo che ha vissuto la Storia (con la S maiuscola) in prima persona.
Passato e presente si dipanano nelle pagine e ci fanno riflettere su cosa eravamo e cosa siamo diventati; nel bene e nel male. Un libro sugli ideali di libertà, intesi diversamente a seconda dei punti di vista, e dove siamo approdati.
Tutta la saggezza di un novantenne che non racconta “storielle”, ma la Storia attraverso la fantasia, con la passione di chi l’ha vissuta in prima persona.
Per questo libro, Le Carré recupera il personaggio di Smiley e lo presenta come un centenario, per nula rimbambito, anzi trasformato in tifoso dell’Unione Europea, quasi a volersi accomiatare su note più positive.
Un passato da spia forse, è un commiato; lucidissimo che offre tante riflessioni sul presente e sul passato. Sulle scelte della nostra civiltà e la possibilità di serie considerazioni su dove siamo arrivati.
Carré nacque da un padre che viveva fuori dalla legge, trovò nello spionaggio un modo per entrare nella legalità.
Ma non fu solo una spia, vera; abbandonata quell’attività divenne un eccellente scrittore di spy-story.
DA LEGGERE !!!
Noi ne siamo entusiasti.
