TIMBUCTU
Nell’antichità chiamata ” La città dei 333 santi ”
Fu centro di una religione colta e raffinata – l’opposto di quella in cui credono oggi gli ignoranti estremisti
Timbuctù, ebbe la sua epoca d’oro come crocevia commerciale nel deserto e come centro culturale fra il XIV e il XVI secolo.
Oggi è inserita fra i siti patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1988, Timbuctu custodiva nelle sue antiche biblioteche circa 700.000 manoscritti, originali o copiati da testi antichi.
A fine gennaio 2013, durante l’occupazione degli estremisti islamici, un fiume di casse piene di preziosissime pergamene continuò ad uscire sotto il naso degli jihadisti, grazie ad alcune persone, come il dott. Abdelk Kadel Haidara, proprietario di una biblioteca privata ed il bibliotecario Al Kadi Maiga.
Nonostante il coraggio e il lavoro di uomini coraggiosi che hanno sfidato il taglio delle mani, se fossero stati scoperti, tantissime antiche preziose opere sono state distrutte.
Oggi, 24.000 preziosi manoscritti, salvati dalla distruzione estremista, sono custoditi in una palazzina di due piani in un quartiere periferico e malconcio della capitale Bamako; in Mali.
Erano 300mila i manoscritti su: religione, storia, medicina e 38 mila erano conservati nell’Istituto Ahmed Baba.
Sono stati distrutti: manoscritti, moschee antiche e mausolei di grandi pensatori islamici, patrimonio dell’Umanità Unesco, costruiti quando la città sahariana di Timbuctu nell’odierno Mali, era uno dei più grandi centri culturali dell’Islam medioevale.
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Ahmad Al Faqi Al Mahdi, pentito e contrito, è comparso davanti al tribunale della Corte penale internazionale (Cpi); distrusse il mausoleo di Timbuctu. Poi condannato a soli 9 anni di detenzione.
Questo processo è anche il primo processo presso la Cpi a un estremista islamico.
Al Mahdi è accusato di aver diretto la distruzione di 14 dei 16 mausolei storici e una moschea antica di Timbuctu, oltre a un numero imprecisato di antichi manoscritti.
Con kalashnikov a tracolla, Ahmad Al Faqi, dava ordini agli estremisti islamici i quali, armati di picconi, asce e mazze, distrussero i monumenti in pietra, sabbia e legno dell’antica Timbuctu.
