La paura è tornata nella nostra vita di tutti i giorni.
Incertezza, precarietà e mancanza di un futuro sicuro, sono le caratteristiche del mondo che ci circonda.
Per scoprire le origini della paura e trovare, forse, i modi per disinnescarla.
Per provare ad immaginare nuove alternative.
Impossibile negarlo; forse molti, sino a ieri, hanno creduto di poter vivere ignorando quello che stava accadendo nel mondo, ma oggi è sotto gli occhi di tutti; anche di chi vuole negarne l’evidenza.
«La paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. ‘Paura’ è il nome che diamo alla nostra incertezza, alla nostra ignoranza della minaccia, o di ciò che c’è da fare.»
Con la paura lo spirito di solidarietà vacilla e l’isolamento ci può sembrare una soluzione al dialogo e alla collaborazione. I sospetti crescono tra vicini di casa, nel luogo di lavoro, nessun ambiente sembra più ospitale. In questo clima si arriva presto a percepire l’altro come il nemico. Ed ecco che il popolo è pronto per una guerra.
In questo clima è facile trovare e proporre un capro espiatorio. Nella Seconda Guerra Mondiale furono gli ebrei ad essere indicati da Hitler come i colpevoli della grave crisi economica che attanagliava la Germania e tutti, o quasi, si sentirono più forti nell’unirsi a combattere il colpevole.
Non dimentichiamo che tenere viva la miccia dell’insicurezza è un modo semplice per mantenere o raggiungere le redini del governo.
Il popolo, quando ha paura, chiede certezze e un colpevole è il bersaglio che accontenta, quasi, tutti.
Allontanare l’attenzione del popolo dai problemi sociali ed economici; come le ingiustizie sociali, il degrado e l’esclusione sociale, è una ricetta che funziona sempre; se si riesce a creare un clima di ansia verso un nemico comune.
L’autore di “ Paura liquida ”, Zygmunt Bauman, in un’intervista, da poco rilasciata, parla del Papa come l’unico che, indicando la strada del dialogo, mostri una strategia che non abbia come scopo aumentare la paura. Una strategia a lungo termine, ma l’unica che non porti alla guerra; in questo momento di grandi tensioni che favoriscono solo gli estremismi, da ogni parte.
“ Paura liquida ” di Zygmunt Bauman, editore Laterza, 15 euro.
