Quante volte ci siamo sentiti inadeguati a un compito o per una materia scolastica ?
Comunissima è la frase:
“ Io la matematica non la capirò mai. La odio ”.
Uno degli studi più seri su questo argomento è “ The Cambridge Handbook of Expertise and Expert Performance ”, edito dalla Cambridge University Press.
La validità di questo testo e delle sue tesi, è rafforzata dagli esperimenti della dottoressa Marian Diamond, Università della California, Barkeley.
La dottoressa ha messo in relazione due gruppi di topi.
Un gruppo fu allevato in un ambiente stimolante, dove erano a disposizione: scivoli, altalene, ruote e altri giochi adeguati a questi animali.
Il secondo gruppo fu cresciuto in un semplici gabbie vuote.
Il risultato fu incredibile:
-i topi cresciuti in ambiente stimolante vissero sino a 3 anni (il corrispondente di 90 anni per un essere umano) e il loro cervello aumentò di dimensioni e in collegamenti tra le varie cellule
-i topi cresciuti in ambiente banale erano poco attivi e reattivi, con un tasso di mortalità molto più alto dell’altro gruppo; inoltre il loro cervello rivelò un minor numero di collegamenti cellulari rispetto all’altro gruppo.
Dopo queste premesse, la dottoressa Diamond decise di analizzare il cervello di Einstein e vi scoprì un gran numero di cellule gliali ( cellule che hanno il compito di aiutare a trasmettere i segnali elettrochimici tra i neuroni; ovvero favorirne i collegamenti ).
Ora la scienza, da anni, ha dimostrato che le cellule gliali, i dendriti e gli assoni, possono aumentare nel corso della vita; dipende da quanto e come si usa il cervello ( ovvero quanto lo manteniamo in esercizio; quanto lo alleniamo ).
IN POCHE PAROLE:
–più impariamo e stimoliamo il cervello, meglio sviluppiamo le sue capacità.
Il segreto sta nello sviluppare le capacità cerebrali sin da piccoli, poi tutto diventa automatico ( mamme attenzione alle baby-sitter poco stimolanti o pigre !!! ).
Il dottor Rudolph E.Tanzi, docente di neurologia ad Harvard e direttore di Genetics and Aging Research Unit del Massachusetts General Hospital e del Ptogetto Genoma per l’Alzheimer, ha dimostrato l’importanza dei comportamenti e dello stile di vita per migliorare le nostre capacità cerebrali.
Ecco alcune idee:
-importantissimo è iniziare, da subito, il dialogo, anche se a noi pare non capisca; lui certamente riceverà le nostre parole come dimostrazione di affetto
–portare sempre fuori i bambini ( lontano dalle strade trafficate per quanto possibile; magari in un giardino pubblico); ogni giorno e parlare loro di quello che si vede a seconda della loro età: osservare il colore dei fiori e delle foglie, il colore della natura nelle varie stagioni, il tipo di luce diverso tra mattino, mezzogiorno e sera … fare considerazioni sul panorama che si vede, sugli animali che si incontrano … del tempo del clima, del clima negli altri Paesi del mondo e poi a casa guardare dove si trovano su di una piantina o mappamondo o un pc…
–giocare con i nostri bambini, ma usando giochi che stimolino il loro cervello; cerchiamo tutte le parole che cominciano per a, il giorno dopo per b … cerchiamo parole che facciano rima tra loro … prendiamo due bastoncini e dimostriamo come un bastoncino più un’altro formino due bastoncini e il giorno dopo aggiungiamo un terzo bastoncino …
-non dimenticate l’importanza del gioco fisico ( ma da solo non basta ); sviluppa equilibrio, rapporto tempo e spazio ecc…
–leggere sempre un libro prima di andare a dormire ( DEVE ESSERE ANCHE DIVERTENTE COME: ” La mia famiglia e altri animali “) e non lasciarli da soli davanti ad uno schermo; almeno quando sono piccolissimi
–cominciamo sin dalla più tenera età; il bambino prima dei tre anni apprende velocemente qualunque lingua, senza studiare ( anche se poi mescolerà qualche parola, avrà tutto il tempo per correggersi ); in questo modo abbiamo abituato il suo cervello all’elasticità mentale che lo favorirà per tutta al vita.
