Oggi – tutti si improvvisano scrittori – ma pochi sanno scrivere
Anche i lettori dovrebbero leggere i classici per poi capire se quello che piace a loro vale o è solo frutto di una ben organizzata orchestra ….
Lo dicono due personaggi che di libri se ne intendono, anche se da diversi punti di vista.
Dell’argomento ne parlarono Giorgio Montefoschi e Beppe Severgnini, in due diversi articoli su “Sette”; allegato del Corriere della Sera (rispettivamente: pag.18, del 6.5.16 e pag.23, del 10.6.16).
Giorgio Montefoschi non dovrebbe avere bisogno di alcuna presentazione; almeno tra chi abbia la pretesa di scrivere libri.
Tra le sue raccomandazioni, citiamo:
Franco Cordelli “Una sostanza sottile”, Einaudi, Antonio de Benedetti per i suoi racconti ed Elsa Morante.
Alberto Moravia e Umberto Eco.
Di Umberto Eco, Giorgio Montefoschi, parla di “ raffinatissimo intellettuale ”, ma anche “giocoliere del romanzo”.
Per quanto riguarda i primi dieci titoli delle classifiche dei libri più venduti, Montefoschi parla di … “quasi sempre monnezza”. E noi condividiamo !
Beppe Severgnini, che viene dalla “vecchia scuola” di Indro Montanelli e dalla sua rubrica “Italians”, raccomanda alcuni autori ad un giovane aspirante giornalista.
Eccone alcuni:
Dino Buzzati, Leo Longanesi, antologia New Jounalism, curata da Tom Wolfe, Guido Piovene “Viaggio in Italia” per imparare descrivere il nostro Paese e poi Giuseppe Prezzolino; per non scrivere dilungandosi inutilmente.
E’ ovvio che stiamo parlando solo di pochi esempi, ma cominciamo da poco e per molti, potrebbe già essere tantissimo.
Ovviamente suggeriamo anche la lettura dei grandi stanieri, senza tralasciare almeno i più brevi testi dei grandi russi (Il cappotto e racconti di Pietroburgo di Nikolaj Vasil’evič Gogol‘… solo per fare un esmpio), inglesi ecc…
Solo così si può cominciare a scrivere con un’idea di come saremo giudicati nel tempo e non per vincere il premio che paga meglio …
Il tempo è l’unico vero giudice incorruttibile.
Alcuni, dei miei libri preferiti :
