Charles Bukowski, odiava le donne, odiava le persone socievoli, disprezzava la gente comune.
Bukowski, forse, amava solo le ” piccole tigri “; ovvero i gatti; come li chiamava lui.
“Un gatto è semplicemente se stesso… Questo rappresenta le possenti forze della vita che non si arrendono mai. Il gatto è la bellezza del diavolo”.
“Solo con sei gatti che mi dicono senza sforzo tutto quello che c’è da sapere”.
Merita l’attenzione la nuova pubblicazione dell’editore Guanda: Sui gatti, che raccoglie i testi apparsi in tante opere dell’autore maledetto e manoscritti inediti dal 1944, quando era sconosciuto, al 1991, quando morì già famoso.
Bukowski in breve
Bukowski è un famoso e importante autore americano, poeta prolifico, scrittore di racconti e romanziere; nato nel 1920 e morto nel 1994.
Ribelle e fragile, schivo e impaurito, escluso dalle partite dai bambini sotto casa, irriso per il suo leggero accento teutonico, manifesta difficoltà di inserimento sin dalla più tenera età. In questo sta la spiegazione del suo brutto carattere.
“Hank”, così era chiamato, Bukowski, definito anche come l’ultimo scrittore maledetto, nel 1976, conosce Linda Lee, unica tra le sue molte compagne capace di addolcire la vena autodistruttiva. Lei riesce a cambiagli la vita; gli fa abbandonare l’alcol e gli permette di finire i suoi giorni nella tranquillità e sicurezza di una agiata situazione economica.
” Sui gatti ” di Charles Bukowski, ed. Guanda, 158 pp., 14 euro.
