Jo Cox, 41 anni, deputata labour uccisa; da mesi era stata era minacciata.
L’assassino ha infierito su di lei con un coltello per poi ucciderla con tre colpi di pistola.
INNEGABILE l’impatto sul referendum del 23 giugno, quando la Gran Bretagna voterà per la Brexit (uscire dall’Europa o rimanere).
La Gran Bretagna settant’anni fa, con la coalizione antinazista, riaprì in Europa la democrazia.
Oggi, con l’assassinio della donna simbolo del Labour, Jo Cox, ci ricorda che l’Europa sta virando verso la brutalità della lotta dell’occhio per occhio, dente per dente (tutto il contrario della vera democrazia che ci ha garantito più di mezzo secolo di pace e benessere per tutti).
Jo Cox, impegnata contro la Brexit e per i diritti dei migranti, è stata aggredita e violentemente uccisa. L’assassino ha infierito su di lei con un coltello per poi ucciderla con tre colpi di pistola.
Arrestato uomo di 52 anni, Tommy Mair 52 anni bianco, originario di Batley. L’uomo è stato definito un solitario che viveva appartato.
L’Indipendent online parla di sospetti legami fra Tommy Mair e un gruppo di bianchi estremisti; visceralmente ostili all’Europa e simpatizzanti del vecchio apartheid sudafricano.
Il partitino Britain First, parafascista – islamofobo, suprematista e anti immigrazione, nato dalle file dell’ultranazionalista British National Party (Bnp), ha preso le distanze: la violenza “non è un tipo di comportamento che noi tolleriamo”,
