PERCHE’ IN FRANCIA CON LA CULTURA SI MANGIA ? E…BENE !
La differenza sta, anche, nel creare vere S.P.A. (società per azioni con indotti a numerosi zeri) o nel restare fumosi e antiquati carrozzoni burocratici da fare invidia all’ex Unione Sovietica (che, almeno, valorizzò l’arte).
Il “primo” museo italiano, per frequentazione, nella classifica mondiale sono gli Uffizi di Firenze e occupano il 23° posto !!!
OGGI SPERIAMO NELLE NUOVE NOMINE DEI DIRETTORI PER I NOSTRI PIÙ IMPORTANTI MUSEI !!!
I primi 5:
-1° Louvre
-2° Met di N.Y.
-3°British Museum
-4°Tate Modern
-5° National Gallery
Il Louvre incassa 38 volte quanto incassa la nostrana Brera !
Il Louvre, da solo, incassa più di tutti i musei italiani nella loro totalità !!!
Il Guggenheim di Bilbao in 7 anni ha incassato 18 volte l’investimento iniziale !!!!
Nel 2016 il Louvre aprirà una sede staccata ad Abu Dhabi !!!
Trattiamo l’arte come una merce e ne ricaveremo tanti soldi: così sostenne Tom Crens e lo ha dimostrato; basterebbe che i nostri “signori” dell’arte, ignoranti di come sta andando il mondo (alcuni non sanno nemmeno parlare inglese), leggessero e capissero il libro: “MUSEUMS INC.” di Paul Werner.
Il neo-ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, è convinto che i musei debbano essere uno degli asset principali per l’azienda-italiana, ma riuscirà a superare le barriere, non solo mentali, che gli antiquati burocrati obbligatoriamente gli opporranno ???
Non dimentichiamo mai che, negli ultimi anni, siamo stati superati da Francia, Spagna, Usa, Cina come numero di visite di stranieri e relativo rilascio di moneta nelle casse nazionali.
L’Italia avrebbe bisogno di una signora come Claudia Ferrazzi, italiana e vice amministratore del Louvre a soli 34 anni…. !!!
Claudia Ferrazzi vive a Parigi ed è mamma. Non ha difficoltà a riconoscere che in Francia le istituzioni favoriscono le neo-mamme lavoratrici, ma il suo obbiettivo, con i giornalisti, è sempre quello di parlare del suo lavoro e delle su prospettive.
Ci tiene a spiegare che il ridimensionamento economico dei fondi statali è stato programmato secondo un piano triennale in accordo con il ministero e i risultati del suo buon lavoro lo dicono i numeri.
