” Prigionieri dell’Islam “ il nuovo libro di Lilli Gruber.
Alcuni dati per comprendere la situazione attuale
La religione mussulmana non coincide con la nostra democrazia:
-si tratta di una religione molto prescrittiva, che diventa sempre più influente nella nostra società (anche se sappiamo che non esiste un solo Islam, ma tante interpretazioni differenti; più o meno restrittive, sino alle più estreme che accettano la violenza per imporre le proprie idee alle donne e al mondo)
-questo fatto crea allarme e disorientamento
-in Italia vivono circa 1 milione e 600 mila mussulmani, che diventeranno 30 MILIONI nel 20130
-per avere una convivenza pacifica ci vuole un vero e serio riconoscimento del rispetto della nostra Costituzione dei nostri valori, dei nostri diritti; sacrosanti in casa nostra.
Aggiungiamo noi;
-l’Italia, l’Europa e l’Occidente è casa nostra; chi vuole vivere qui è stato il benvenuto, ma non può pretendere di imporre le sue regole; tanto meno se sono in totale contrasto con la libertà e il rispetto che le donne in occidente hanno conquistato duramente in secolo di battaglie.
NON E’ GIUSTO E NON E’ CORRETTO NON RICONOSCERE CHE LA MAGGIORANZA DELLE DONNE OCCIDENTALI VIVONO, LAVORANO ONESTAMENTE E NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON LE DONNE DI FILM A SFONDO SESSUALE CHE CIRCOLANO PER IL MONDO.
——-
La famosa giornalista Lilli Gruber, dopo essersi ben documentata su cosa sta succedendo e quali sono le vere idee che circolano nelle moschee italiane, si domanda: “Come disinnescare la bomba dell’odio ?”.
Per scrivere il libro ” Prigionieri dell’Islam “, ha visitato porti dove arrivano i gommoni dei migranti, centri di accoglienza, ha parlato con le donne italiane convertite all’Islam, con gli 007 italiani che si occupano di prevenire il terrorismo, ha parlato con sindaci dei comuni in prima linea sul problema migranti, ha visitato scuole mussulmane per capire cosa è il Corano pe ri giovani mussulmani, ha parlato con i predicatori delle moschee, che guidano i mussulmani italiani.
Oggi siamo tutti prigionieri dell’Islam; anche i mussulmani lo sono di un’ Islam che interpreta il Corano nel senso più restrittivo e primitivo; ignorando la nostra democrazia ?
La giornalista Lilli Gruber, dopo un giro attraverso tutta l’Italia islamica, ci racconta, tra l’altro, cosa ha visto all’interno della moschea di Centocelle a Roma.
Ecco cosa ha scoperto oltre ad un libricino (decalogo della “Dignità della donna nell’Islam”.), che le è stato consegnato da un ‘ imām di Roma, e che conteneva consigli su come farsi obbedire dalla moglie. Tanti consigli e come ultima soluzione anche le punizioni carnali … questo in Italia nel 2016 in un Paese che dice di essere democratico che riconosce, almeno ufficialmente, la parità delle donne …
Inoltre:
la giornalista scrittrice, ha riferito di avere ascoltato frasi di questo genere
-“lo sperma dell’uomo lascia un’impronta biologica che ha bisogno di tempo per essere assorbita” e
-“una donna potrebbe avere rapporti con un nuovo marito soltanto dopo il terzo ciclo mestruale. In anticipo, rischierebbe il cancro all’utero“.
UN VERO TENTATIVO DI TORNARE NEI TEMPI PIU’ BUI DEL MEDIOEVO !!! Nel 2016
Lilli Gruber cita anche dei dati statistici:
–nel 2030 la popolazione fedele all’Islam in Italia raddoppierà,
-da un milione e 600.000 a oltre 3 milioni di persone (CHE NON RISPETTANO LA DONNA, COME INTENDIAMO NOI, CHE ABBIAMO FATTO TANTE BATTAGLIE PER LA PARITA’ CON L’UOMO).
TERRORISMO, MIGRAZIONI, INTEGRAZIONE: IL TRIANGOLO CHE CAMBIA LA NOSTRA VITA, di Lilli Gruber, editore Rizzoli.
Se posso…
La giornalista Gruber è attenta e molto professionale; purtroppo in italia non ha un supporto che non sia quello che quasi ogni donna in Italia ha, cioè, senza offesa per nessuno, una sua “vetrinetta” anche se in questo caso è certamente “dorata”.
Il “Belpaese” (di una volta, forse…) non è pronto ad affrontare seriamente questi argomenti e, se poi a farlo è una donna, tanto meglio, no? In realtà l’Islam è molto vicino alla cultura italiana e specialmente per quanto riguarda la condizione femminile; questo non è un male assoluto, anzi: potrebbe essere utile per capire quanto poco si sa ma meglio dire “non si vuol sapere”, e della donna (la sua emancipazione) e dell’Islam (la sua secolarizzazione).
Vale a dire che entrambi gli scenari, gli sviluppi, senza un testo, una guida, uno stimolo alla riflessione, rimangono, in fondo, abbandonati a sé stessi.
MaSa_Allah è il mio saggio…non pubblicabile…immagino.
Un saluto sincero.
Pubblico la nota ricevuta; credo che il problema, in questo caso sia la lingua italiana, se non si sa scrivere in modo chiaro, coerente, comprensibile; forse non si è nemmeno in grado di capire e giudicare quanto scritto e quanto altri dicono … siamo al malinteso per incapacità di comprendere e scrivere una lingua; anche se, speriamo, in buona fede.