SICILY, CULTURE AND CONQUEST
Dal 21.4 al 14 agosto 2016 a Londra, presso il British Museum.
Curatore: DIRK BOOMS
Esposti al British Museum di Londra i reperti, poco valorizzati in Italia, di tutti i popoli che dominarono la Sicilia, trasformandola in un prezioso granaio, ma non solo.
Piantina della Sicilia; scritte in arabo.
Lapide con scritti in 4 lingue.
La mostra esalta anche periodi storici e artistici poco conosciuti, ma ricchi di reperti preziosi, come il periodo normanno.
Completamente autonoma dalla Grecia, la Sicilia, suscitò forti appetiti per le sue ricchezze agricole. La sua potenza fu simile anche all’Impero Bizantino e ai più importanti Imperi Arabi.
Questa mostra da grande spazio al periodo normanno; quando la Sicilia era una potenza mediterranea.
Ma la mostra non tralascia nemmeno i periodi preistorici: Elimiani, Sicani, Siculi e poi Fenici e Punici.
Anche dopo la conquista romana (241 a.C.), in Sicilia si continuò a parlare greco; come pure sotto il dominio bizantino.
Gli arabi arrivarono nel 695 d.C. e rappresentarono l’élite dell’isola, ma in alcune zone si continuò a coltivare la cultura bizantina.
Nell’epoca normanna, la Sicilia fu un esempio di multiculturalità; alcune tombe hanno iscrizioni anche in quattro lingue.
La mostra riporta informazioni sino all’Ottocento, quando a Centuripe fiorì anche un mercato dei falsi (una storia che arriverà all’epoca di Mussolini, ma forse sino ad oggi).
La mostra vuole comunicare la capacità della cultura siciliana di dialogare con culture e popoli anche molto diversi tra loro.
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IN ITALIA
GLI ITALIANI SPERANO, dopo la mostra al British Museum, DI POTERE POI AMMIRARE QUANTO SOPRA NEL MUSEO DI CENTURIPE (paese tra Catania e Enna); “da rifare subito”. Al momento il museo è per metà in disuso.
L’attuale museo locale è stato ultimano in ben 50 anni.
A Centuripe le case sorgono su impianto romano.
Un tempo questa località era importante per la produzione della ceramica.
I reperti del museo di Centuripe lasciano intuire come qui non mancassero il foro, grandi terme (ancora visibili, in parte) ed una necropoli.
