L’articolo è scritto dalla giornalista G.Seregni, iscritta all’ORDINE dei Giornalisti e all’associazione di categoria UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici); inoltre, l’autrice, ha presentato una tesi presso L’università Statale di Milano sul tema “Alimentazione dello sportivo”, la tesi era firmata dall’allora rettore prof. Rodolfo Margaria.
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Sono stati segnalati come pericolosi gli effetti collaterali legati all’uso di farmaci Ppi “inobitori di pompa” prescritti con molta leggerezza agli over 75.
Ppi sono i farmaci usati per;
-ulcera duodenale o gastrica, con o senza infezione da Helicobacter pylori,
-reflusso gastroesofageo,
(da controllare ulteriormente in caso di concomitante trattamento con antinfiammatori non steroidei o cortisonici e anticoagulanti)
ma in realtà i medicinali del gruppo Ppi, vengono usati anche per i banali bruciori di stomaco (risolvibili semplicemente con piccoli cambiamenti degli errati stili di vita).
L’uso prolungato nel tempo di Ppi, farmaci che diminuiscono l’acidità nello stomaco, pare faccia aumentare negli anziani il rischio di sviluppare una forma di demenza.
Negli esperimenti sui topi effettivamente l’uso continuato degli antiacidi causa, tra l’latro, diminuzione di vitamina B12 la cui carenza è associabile al deperimento cognitivo.
Negli USA il 70% delle prescrizioni di antiacidi per lo stomaco sarebbero inappropriate.
