I 100.000 giovani italiani che espatrino ogni anno, per lavoro, sono nella maggioranza diplomati e laureati.
Due miliardi di spese nazionali per gli studi, regalati ad altri Paesi che sanno meglio valorizzare le capacità dei nostri giovani in cerca di lavoro. Questo è il costo calcolato per la formazione dei 100.000 giovani emigranti.
Dove vanno gli italiani che cercano lavoro all’estero?
Le loro mete sono soprattutto:
-Germania
.Gran Bretagna
-Francia
-Svizzera.
Un patrimonio di intelligenze, conoscenze, energie, regalato all’estero.
Perché gli italiani vanno a lavorare all’estero ?
Sono disgustati da un sistema creato da imbecilli che favoriscono:
-familiarismo
-clientelismo
-servilismo.
L’Italia è il Paese dove la parola meritocrazia è stata cancellata, da anni (salvo rarissimi casi di ricerca scientifica, medicina e poco più) dal vocabolario nazionale.
Evidentemente le decisioni prese, da chi avrebbe dovuto e dovrebbe favorire lo sviluppo di: scuola, ricerca e lavoro, sono state drasticamente sbagliate.
Perché?
In un mondo globalizzato, dove tutte le persone che contano parlano, almeno, un perfetto inglese, in Italia poche persone tra coloro che devono e hanno dovuto prendere decisioni importanti, sono in grado di comprendere bene questa lingua; per non parlare di come la pronunciano (a parte una ristretta cerchia di ricercatori, scienziati, professionisti, industriali).
Non capire l’inglese, negli ultimi 40 anni, ha voluto dire non poter percepire i grandi cambiamenti che hanno portato alla globalizzazione ed ad un rapido avanzamento scolastico-universitario-economico di alcuni Paesi su altri.
L’Italia ha perso la corsa.
Colpa di chi ?
A noi sembra chiaro, colpa dell’ignoranza e quindi della nulla lungimiranza di chi doveva prendere le giuste decisioni e della maggioranza degli italiani che non hanno capito dove ci stava portando un certo modo di pensare, essere, fare e studiare.
