Vicino a Persepolis, gli archeologi hanno ritrovato una “copia” del famoso edificio voluto da Nabucodonosor per Babilonia.
Forse fu costruita dall’imperatore Ciro e poi distrutta per i “soliti” !!! motivi religiosi.
Dopo quattro anni di scavi nella pianura di Persepolis, Iran, un gruppo di archeologi iraniani e italiani (Università di Shiraz e di Bologna), ha scoperto parti di mattoni invetriati esattamente sovrapponibili ad alcune parti dei pannelli con il Drago-Serpente della porta di Ishtar (Babilonia); oggi visibile nel museo Pergamon di Berlino.
La scoperta rimette in questione le informazioni sull’impero achemenide, date per acquisite, come la sua adesione allo Zoroastrismo (fondatore Zaratustra). Caratteristica del culto zoroastrico è il culto del fuoco. VEDI PIU’ SOTTO ALTRE PRECISAZIONI AL RIGUARDO.
La improvvisa e rapida distruzione di quanto oggi scoperto dagli archeologi fa pensare a forti conflitti di religione all’interno dello Zoroastrismo.
Gli scavi si trovano a soli 4 chilometri da Persepolis, dove i re dei re ricevevano i tributi dai sudditi.
La zona di scavo, Bagh-eFiruzi, è stata scelta in quanto luogo di residenza delle aristocrazie dell’epoca achemenide che gravitava intorno alla corte del re dei re.
Finalmente gli archeologi hanno scoperto che una collina zeppa di mattoni rappresentava i resti di una gigantesca porta del tutto simile a quella di Babilonia.
Chi l’ha costruita prima di Persepolis ? Persepoli fu una delle cinque capitali dell’Impero achemenide: Babilonia, Ecbatana, Pasargadae e Susa.
Oggi tutto fa pesare a Ciro il Grande che dominava dal Mediterraneo a all’Iran orientale al Mar Nero, all’Arabia.
Ciro conquistò Babilonia nel 539 a.C., la porta di Ishtar (porta di babilonia) era stata costruita mezzo secolo prima.
Ciro avrebbe portato in Persia le maestranze di Babilonia, per far costruire qualcosa di eguale.
La mascella di un leone è identica copia di quella che si trova nel museo di Pergamon, dove si trova non solo la porta di Babilonia, ma anche la via processionale totalmente rivestita di mattoni invetriati che formano mirabili disegni di greche e animali esotici.
La cosa che più sorprende sono i simboli religiosi che contrastano con l’ideologia zoroastriana; come il mushkhusshu, il drago serpente che è il simbolo del dio Marduk, che mai compaiono nell’arte achemenide.
I re achemenidi erano zoroastriani, così ci narrano gli autori greci.
Dario vantò la fede in Ahura Mazda, il supremo creatore secondo il rito zoroastriano.
Rimangono degli interrogativi sulla fede di Ciro il Grande e Cambise.
Nel “Cilindro di Ciro”, il primo blocco d’argilla dove si dichiarano, per la prima volta nella storia, i diritti dell’uomo, l’imperatore invoca la protezione di Marduk. E la copia della porta di Ishtar ne fornisce un’altra prova.
La porta si apriva su un “paradeisos”, ovvero un giardino paradisiaco; tanto era bello.
Anche a Pasagrande ci sono le prove di un paradeisos costruito da Ciro.
I dati del nuovo scavo, di cui ci stiamo occupando, rivelano una vita breve e una fine rapidissima e un lungo abbandono.
Un terremoto o una guerra di religione?
Per ora sappiamo che Serse chiamò demoni i luoghi di culto non zoroastriani e li fece distruggere.
Il Mushkhushu era tra questi.
Aspettiamo dagli studi e analisi dei materiali, molte spiegazioni.
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COSA E’ LO ZOROASTRISMO ?
Lo Zoroastrismo, fu una religione antichissima; la più diffusa in Asia e monoteista. Riconosceva due Spiriti; il Bene e il Male, ovvero la Verità e la Menzogna: ai seguaci del primo (Bene e Verità) toccherà in sorte la Vita e la Migliore Esistenza mentre i seguaci del secondo (Male e Menzogna) otterranno la Non-Vita e la Peggiore Esistenza.
Zaratustra si oppone all’egemonia delle ‘società di uomini’ (le culture precedenti) dedite alla guerra e alla razzia (vedi i mongoli), praticanti culti e sacrifici cruenti, veneranti divinità bellicose e terrifiche, ai riti feroci, alle devastazioni; egli predica la fede in un essere supremo, Ahura Mazdā, di cui Zaratustra sarebbe il profeta.
La dottrina di Zaratustra è una religione per uomini dediti all’agricoltura e alla pastorizia, quando ancora dominavano i capi militari che vivevano di conquiste e di guerre.
Dal 1° millennio a.C. questa religione fu piegata agli interessi della grande monarchia persiana.
La conquista araba spazzò via lo Zoroastrismo con relativa facilità: la conversione all’Islam fu un fenomeno di massa che trovò terreno fertile tra le vaste masse di sudditi legati al lavoro della terra o a professioni umili e che non avevano trovato nello Zoroastrismo la realizzazione delle loro aspettative di miglioramento della qualità della vita.
