PADOVA FUORI DALLE SOLITE METE E CON LE LUCI DELLA NOTTE.
Grazie a guide esperte abbiamo scoperto angoli nascosti, percorsi affascinanti, nuove rivelazioni artistiche, suggestivi luoghi di culto, magiche luci notturne che cambiano il paesaggio… e molto altro.
La piazza della Basilica del Santo (S.Antonio) di notte.
Cavallo in legno di Donatello. Palazzo della Ragione.
Trecentesco-palazzo-dei-Signori-da-Carrara-
Palazzo della Ragione.
Antico-caffé-Pedroccchi.
Per ulteriori precisazioni e foto su Padova e dintorni, vedi anche al link: https://www.donnecultura.eu/?p=8459
Padova ci ha rivelato nuovi recuperi artistici, nuove ristrutturazioni, come quella del primo Orto Botanico al mondo e nuovi scorci; l’incantevole luce notturna che avvolge il visitatore nella piazza della Basilica del Santo. Inoltre La Specola: una speciale visita sul lato scientifico e la storia di Parma.
Particolare della Cappella degli Scrovegni.
Cappella degli Scovegni.
Per una felice coincidenza, abbiamo potuto visitare le stanze del rettore dell’antica Università, arredate da Gio Ponti.
Gli arredi di Gio Ponti.
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PADOVA CON LE LUCI DELLA NOTTE
Cominciamo di notte e visitiamo la Basilica del Santo (Pontificia Basilica di S. Antonio) per ammirare anche i capolavori scultorei di Donatello sull’altare e una sorpresa, importantissima nella storia dell’arte, dietro l’altare e sempre di Donatello; la “Deposizione di Cristo”
CAPOLAVORO NASCOSTO: Donatello, particolari del gruppo dietro l’altare della Basilica di S.Antonio: la “Deposizione di Cristo”. La modernità delle espressioni è stupefacente.
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Scopriamo anche e le porte di bronzo della Basilica, dello scultore C.Boito (1895) e la guida ci informa che il sagrato fu adibito a cimitero; oggi ne rimangono alcuni segni come lapidi e tombe.
Rmaniamo incantati davanti alla luce notturna che illumina la Basilica e la grande statua equestre che rappresenta il condottiero Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, modellata a fusa in bronzo; opera di Donatello (1453).
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ORATORIO DI SAN GIORGIO
Si tratta della prima delle due chiesette che si affacciano sulla piazza di fronte alla Basilica di S. Antonio. L’interno fu dipinto da Altichiero da Zevio (1384).
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SCUOLA DEL SANTO
SCUOLA DEL SANTO (detta Scoletta e sorta come sede della Confraternita di S. Antonio; 1430 la parte inferiore, 1504 la data della costruzione della sua parte superiore)): UNO DEI GIOIELLI DELL’ARTE ITALIANA.
Piccola e visitata solo dagli esperti d’arte o da chi, comunque, d’arte ne sa; ecco in due parole la Scuola del Santo, la seconda chiesa sulla destra della grande Basilica.
Qui, a parte i meravigliosi interni, si trova un ciclo di 18 pitture eseguite nei primi del Cinquecento. Tra i tanti famosissimi affreschi, quello di Tiziano (opera giovanile), rappresenta Sant’Antonio che fa parlare il neonato.
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ENTRIAMO NELLA BASILICA PASSANDO PER IL CHIOSTRO DELLA MAGNOLIA
La Basilica è costruita a croce latina e divisa in 3 navate.
La Cappella del Santo (o Cappella dell’Arca) è un’opera rinascimentale; qui hanno lavorato i maggiori scultori veneti dell’epoca.
L’altare del Santo, nella Basilica di S.Antonio.
Nove rilievi marmorei illustrano scene di vita e miracoli di S.Antonio, mentre al centro si trova l’altare – tomba del Santo; tutto in un tripudio di luci e di marmi.
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Le sculture di Donatello sull’altare della Basilica del Santo.
L’ALTARE MAGGIORE E’ DOMINATO DAI CAPOLAVORI DI DONATELLO (1448).
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DIETRO L’ALTARE SI TROVA, IGNORATA DAI PIU’, LA DEPOSIZIONE DI GESU’ NEL SEPOLCRO; difficile da vedere a causa degli orrendi riflessi delle luci circostanti sul vetro di protezione di questo capolavoro (vedi foto più sopra).
L’opera è eseguita nella friabile pietra di Nanto; la pietra fu rivestita, da Donatello, con una sostanza che gli conferisce un colore molto scuro, ma della cui formula non se ne ha conoscenze. L’opera mostra i segni dei secoli.
IN QUESTO CAPOLAVORO L’ESPRESSIONISMO DI DONATELLO TOCCA IL SUO VERTICE.
L’opera è considerata il passaggio dall’arte Medioevale all’Arte Moderna. I tratti delle figure sono infatti modernissimi; anzi potrebbero essere frutto del lavoro di un artista del XXI secolo; se ce ne fossero di questo livello !!!
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LA SPECOLA : OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PADOVA
MILLE ANNI DI STORIA, 250 di astronomia, in questa torre di avvistamento del X secolo.
L’attuale Specola, fu poi castello e prigione temuta del tiranno Ezzelino III da Romano (1242-1256), che Dante mise all’Inferno, e fu anche castello difensivo per i CARRARESI; principi di Padova (1374-1405).
Poi divenne deposito di munizioni della Repubblica di Venezia sino al 1767; anno dell’annuncio della costruzione dell’osservatorio astronomico.
All’interno si possono osservare alcuni dei rari simboli dei carraresi; appunto i carri.
Nella sala dell’iscrizione si trovano strumenti utilizzati dagli astronomi, anche molto famosi, durante 150 anni, sino ai primi decenni del ‘900.
Nella sala delle figure si incontrano: Tolomeo, Copernico, Galileo, Keplero, Newton ecc…
La sala Meridiana contiene una meridiana del 1777.
Dall’alto della Specola il panorama su Padova e uno spettacolo.
Singoli e famiglie: visite solo sabato, domenica efestivi alle ore 16 da ottobre ad aprile. , alle 18 da maggio a settembre; massimo 25 persone. Chiuso 24 25 2 6 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio.
Aperto a gruppi organizzati, prenotazione obbligatoria. I biglietti si acquistano presso l’Oratorio San Michele, Piazzetta S.Michele 1 (di fronte alla Specola). Entrata 7 euro, 5 ridotti.
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L’ORTO BOTANICO, PRIMO AL MONDO, FU COSTRUITO NEL 1545. QUI SI TROVA LA FAMOSA PALMA DI GOETHE.
Oggi, grazie ad una recente ristrutturazione, l’Orto Botanico offre al visitatore una vasta panoramica della botanica mondiale. Quest’ Orto, pensato da Daniele Barbaro (patrizio veneziano) e progettato dal grande architetto bergamasco Andrea Moroni, è testimone dell’evoluzione della Botanica come scienza applicata alla medicina.
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PRATO DELLA VALLE: UNA DELLE PIU’ GRANDI PIAZZE D’EUROPA.
Qui in epoca romana esisteva un grande teatro, raso la suolo dalle incursioni barbariche. La sua forma a catino lo trasformò in un terreno paludoso e malsano.
Nel ‘400 già vi risiedevano grandi rappresentanti della cultura europea.
Successivamente nel ‘500-‘600 qui sorsero importanti palazzi dell’aristocrazia padovana.
Nel 1775 Andrea Demmo, patrizio veneziano, decise di risanare l’area e affidò a Domenico Cerato, professore di architettura all’università, la sua ristrutturazione.
Le grandi statue di pietra ritraggono 78 personaggi illustri nati e vissuti a Padova.
La sua scenografia è imperdibile.
UN’ISOLA NELLA CITTA’ DOVE PASSEGGIARE E RILASSARSI, CIRCONDATI DA ARCHITETTURE CHE BEN RAPPRESENTANO LO STILE ITALIANO DI PIAZZA; ELEVATO A CAPOLAVORO.
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SANTA MARIA DEI SERVI 1372 – 1392. UN MIRACOLOSO CROCEFISSO LIGNEO DI DONATELLO E UN ALTARE BAROCCO CHE LASCIA STUPEFATTI.
Il crocefisso di Donatello, restaurato.
Il suggestivo altare Barocco.
Edificio gotico, parallelo a via Roma, è posto sull’antico tracciato dell’antica via Anni; importante strada romana.
Merita una visita, fosse solo per ammirare l’appena ristrutturato crocefisso ligneo di Donatello (1383-1466). Oggetto di particolare devozione per il trasudamento miracoloso di umore sanguigno dal volto e dal costato avvenuto nel 1512.
L’altare dell’Addolorata è una grandiosa opera barocca, unica in tutto il veneto.
Grandi fogliami di Carrara, marmi policromi e bronzi fanno pensare al Barocco che abbiamo nel sud d’Italia.
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LA PRIMA DONNA LAUREATA
UNIVERSITA’ DI PADOVA, LA PARTE MODERNA AFFRESCATA E ARREDATA DA GIO’ POMODORO
Gli appartamenti privati del rettore dell’Università arredati da Giò Pomodro sono un esempio di eleganza italiana.
Oggi qualunque architetto americano farebbe pazzie per poterli usare come arredo, ma anche noi ci abbiamo fatto un pensiero…Quella geniale semplicità che è sempre di moda e sempre elegante!
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IL BATTTISTERO DEL DUOMO E L’ARCIVESCOVADO RISERVANO PREZIOSE SORPRESE.
La cattedrale con a fianco il Battistero.
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UNA PIACEVOLE GITA SUL BRENTA CON APERITIVO A BORDO E’ IL MODO IDEALE PER CONCLUDERE LA GIORNATA
ORGANIZZAZIONE IL BURCHIELLO.
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La partecipazione alla Borsa del Turismo Religioso Internazionale di Padova è stata l’occasione per scoprire e, a volte, riscoprire le meraviglie naturalistiche e spirituali che il nostro Paese rivela solo al visitatore più attento.
