Foto di copertina: Alberto-Burri-Red-Plastic-1961-particolare.
ALBERTO BURRI : Guggenheim di New York, sino al 6 gennaio.
Dopo secoli di dimenticanze, i materiali più poveri e recuperati hanno segnato una felice rinascita con Alberto Burri.
Alberto-Burri-White-B-1965-particolare.
Alberto-Burrri.
Ora l’arte contemporanea, che ha abbandonato quasi completamente i pennelli, ha fatto di questi materiali “di recupero o poveri” uno dei suoi cavalli di battaglia.
Molti artisti hanno usato i materiali di cui sopra come divertissement, vedi Manzoni, ma Burri ha dato loro un significato sempre drammatico. Ai lavori di Burri si può affiancare, forse, Lucio Fontana che, con eleganza, porta lo spettatore da uno spazio all’altro.
Burri è un artista scoperto con grande ritardo, come spesso accade, dai critici italiani, ma non solo.
Oggi il Guggenheim di New York, sino al 6 gennaio, finalmente dedica ad Alberto Burri una mostra.
In anni passati l’America ne ha avuto timore; timore che oscurasse la fama di Jasper Johns o Andy Warhol.
Al contrario Rauschenberg, che visitò lo studio di Burri nel 1953, ne comprese subito il valore.
Leggenda vuole che i due artisti, dopo essersi conosciuti in Italia, si siano scambiati alcune opere facendosi i complimenti a vicenda.
Rauschenberg, dopo l’incontro, si dice volesse andare a buttare le sue opere nell’Arno a Firenze; “per cominciare a creare in un modo nuovo”.
Burri, invece, da bravo cacciatore umbro indefesso, colpì con il fucile le opere di Rauschenberg, “per aumentarne il tasso artistico”.
