VOLETE SCRIVERE UN LIBRO ? RICORDATEVI CHE IL SISTEMA LETTERARIO E’ OSSESSIONATO SOLO DALLA REDDITIVITA’; PAROLE DI ERNESTO FERRERO ( da: Il Caffé, 7 giugno, 2015; CH).
“L’ambiente è dominato da metodi blandamente ‘mafiosi’ “.
Chiuso il Salone del libro a Torino, Ernesto Ferrero, che lo dirige da 17 anni, non risparmia critiche a nessuno.
“Oggi la qualità della scrittura non interessa più a nessuno”; parole di E. Ferrerio.
Ernesto Ferrerio, 77 anni, è scrittore e critico letterario, ma anche direttore, da 17 anni, della Fiera del Libro di Torino.
La sua carrierà iniziò nei primi anni ’60 con Einaudi; quando i libri erano di ottima qualità grafica, curatissimi nei particolari.
Ernesto Ferrero, alla Einaudi, lavora con Calvino, Vittorini, Sciascia, Primo Levi, Bobbio ecc…
Oggi i grandi padri-padroni dell’editoria sono morti e il mercato è in mano al marketing ossessionato dalla redditività, dai conti che non tornano anche per la crisi economica in atto.
Della critica letteraria odierna, Ferrerio dice: “…scomparsa…un discorso tra addetti ai lavori che si scambiano messaggi in codice…fatta per far sapere al lettore che il recensore la sa lunga; non un veroservizio”
E prosegue: “Nessino ha più voglia di stroncare…perché tutti fanno parte del sistema…che si regge sullo reciproco scambio di piccoli favori”.
Dalla semplice domanda:”si può capire un uomo da cosa legge?” è nato il libro “N”che ha fatto vincere a Ferrero il premio Strega nel 2000. Il libro parla di un bibliotecario che segue Napoleone per i trecento giorni del suo esilio e ne racconta la storia; soprattutto i rapporti tra Napoleone come capo carismatico e le folle che lo seguono ammirate.
A proposito del successo di tanti libri di cucina Ferrero sostiene si tratti di una nuova pornografia , voyeurismo, esibizionismo, indisponente…
Ferrero rimpiange l’uomo che fin dall’epoca della caverna, trascorreva le serate raccontando storie. Mentre oggi le nuove tecnologie hanno introdotto la frammentazione del linguaggio, l’incapacità di organizzare pensieri, la superficialità, il linguaggio sempre più povero e la “ricerca di effetti speciali a basso costo”.
Noi concordiamo e diciamo: peccato l’uomo stia perdendo parti preziose della sua cultura millenaria…
