La più grande minaccia per l’Iraq non è l’ ISIS; questa è l’opinione del generale David Petraeus, che ha guidato gli Stati Uniti durante la guerra in Iraq.
Petraeus sostiene che le milizie sciite che stanno aiutando a respingere l’ISIS, rappresentano “la minaccia più importante” per la stabilità nel lungo tempo in Iraq.
Le milizie di cui sopra, sono finanziate e addestrate dall’Iran, e hanno rappresentato un importante sforzo per respingere l’ISIS dalla Siria.
Purtroppo le medesime milizie sono state anche accusate di crimini di guerra; si presume abbiano anche ucciso civili sunniti (i mussulmani si dividono in sciiti e sunniti).
Nel lungo termine, la milizia sciita potrebbe diventare il potere preponderante del paese, e dipendere dal potere dell’Iran e non dell’Iraq.
La crescente influenza dell’Iran nella regione risale all’invasione americana dell’Iraq, che ha rovesciato il regime sunnita di Saddam Hussein e ha messo gli sciiti al potere.
Anche l’Iran è un paese a maggioranza sciita, e non si è lasciato sfuggire l’occasione per ravvivare i legami con il vicino ex rivale.
Con il pretesto di sconfiggere l’ ISIS l’Iran ha inviato le sue Guardie Rivoluzionarie d’elite in Iraq per addestrare e combattere l’ISIS.
L’Iran, sosterrebbe i gruppi terroristici destabilizzanti nella regione e quindi rimane una minaccia per gli alleati degli Stati Uniti e gli interessi strategici degli Stati Uniti.
Petraeus, che ha anche lavorato come direttore della CIA per il presidente Barack Obama, ha detto che anche la Siria continuerà ad essere un problema: “Qualsiasi strategia per stabilizzare la regione deve quindi tener conto delle sfide sia in Iraq e la Siria.”
