SCIENZA BATTUTA DAGLI ANTICHI MITI ?
La creazione di miti è la reazione umana per testimoniare un processo naturale che non si può spiegare.
Si racconta che molte centinaia di anni fa, sull’isola Fiji Ono, camminare lungo la spiaggia, guardare il sole, era come contemplare il paradiso sulla Terra.
La memoria culturale corrispondeva al vero, mentre le nostre indagini scientifiche erano sbagliate.
Successe che chi comandava il vulcano Nabukelevu, spinse la montagna e bloccò la vista di quello splendido panorama al tramonto.
Infuriato perché derubato degli effetti pacificatori della sua meditazione quotidiana, un uomo cominciò a spostare la terra dalla montagna. Ma fu cacciato dal suo rivale, il padrone del vulcano.
Nella fuga l’uomo lasciò cadere della terra sulle vicine isole di Dravuni e Galoa.
Il geologo Patrick Nunn ascoltò questo mito, e lo interpretò come la descrizione fantasiosa dell’eruzione vulcanica del Nabukelevu e che la sua cenere fosse anche caduta sulle altre isole dell’arcipelago di Kadavu.
Purtroppo l’indagine scientifica, fatta da Nunn, sulla regione arrivò alla conclusione che il vulcano non aveva eruttato da 50.000 anni; quindi assai prima che l’isola fosse abitata dall’uomo (intorno al 2000 aC).
Il mito, sembrava quindi una semplice storia, non una descrizione di eventi precedenti.
Il Kilauea eruttò nel 1969-1971 e due anni dopo, gli scavi per una nuova strada vicino alla base del vulcano, hanno permesso di scoprire pezzi di ceramiche antiche sepolti sotto metri di cenere vulcanica.
Si concluse che il vulcano aveva eruttato negli ultimi 3.000 anni, mentre gli esseri umani già vivevano sull’isola.
Quindi la memoria culturale era corretta, e le indagini scientifiche sbagliate.
Dalla preistoria e, più recentemente, le eruzioni del monte Kilauea, alle Hawaii, hanno suscitato paura e ispirato miti.
La storia è piena di vulcani attivi chiamati la dimora degli dei.
Di fatto dobbiamo riconoscere che i racconti orali tradizionali, ovvero i miti, possono contenere informazioni preziose anche sul tipo e la natura delle eruzioni vulcaniche.
Anzi, i miti, posso dare dati sconosciuti ma utili ai geologi sugli eventi accaduti centinaia o migliaia di anni fa.
L’analisi dei miti quindi viene rivalutata dagli stessi scienziati come base per colmare il divario tra teoria geologica e storia umana e portare a nuove scoperte scientifiche.”
Tornando alle Haway e ai suoi vulcani: fino a poco tempo i geologi hanno creduto che la caldera formata nel 1790, durante un periodo di grandi esplosioni, fosse invece stata tranquilla nei secoli procedenti.
La storia orale sosteneva il contrario: la caldera esisteva anche prima e le pietre roventi spesso volavano in aria in questo periodo.
Solo nei primi anni del 21 ° secolo che geologi hanno trovato le prove che confermano i tempi del mito.
Uno dei più antichi miti del genere umano è quello di Atlantide; storia di un regno che scomparve senza lasciare traccia.
La storia di Atlantide ha una sorprendente somiglianza alla storia dellamas siccia eruzione vulcanica dell’isola di Santorini nel Mar Egeo vicino alla Grecia, avvenuta circa 3.600 anni fa.
La civiltà altamente avanzata dei minoici, che vivevano sull’isola, è scomparsa in un simile periodo storico.
I miti hanno già aiutato gli scienziati a capire alcuni grandi eventi del passato.
Uno di questi grandi eventi è stata l’eruzione di Kuwae nel 1453, un vulcano nelle isole di Vanuatu nel Pacifico sud-occidentale.
Infatti la sua eruzione, si è rivelata essere una delle più grandi eruzioni della Terra negli ultimi 10.000 anni e fu così sconvolgente che l’isola affondò nel mare.
I miti Kuwae parlano anche degli eventi che portano all’ eruzione; ovvero forniscono informazioni preziose su come riconoscere i segni delle eruzioni.
Le tradizioni orali parlano di stregoni che scavano buche e acqua calda che esce, rumori insoliti dal cratere e l’esodo di tigri, scimmie e conigli nei villaggi prima dell’eruzione finale.
Sull’isola di Savo nelle Isole Salomone, che testimonia una grande eruzione ogni 110 anni circa, le tradizioni orali riferiscono del riempimento del cratere d’acqua, terremoti e tsunami locali fino a un’esplosione .
Da questi racconti degli abitanti dell’isola gli uomini moderni conoscono i segni premonitori di una eruzione.
