L’Isil ha un tariffario per la vendita delle donne: tra i 50 e i 100 euro, secondo l’età.
Per tutti i bambini da uno a nove anni, la tariffa è 140 euro.
Sono fuggiti dalle loro terre tra i 120mila e 130mila cristiani iracheni.
30 mila provengono da Mosul: l’Isil ha venduto all’asta le loro case mettendovi il segno ‘n’ di nazareni.
–Esecuzione in massa di circa 600 detenuti maschi da un carcere alla periferia della città di Mosul; erano sciiti.
Fadia, costretta all’esilio all’età di sessant’anni – Sono andati via tutti. Se avessimo avuto la protezione della comunità internazionale non avremmo dovuto lasciare le nostre case e non saremmo venuti a vivere in queste tende, ma esiste veramente una protezione internazionale?”.
Notzie tratte da: Alfons López Tena @alfonslopeztena 9:52 PM – 26 Oct 2014
Donne arabe cristiane in gabbia e venduti come schiaveda #ISIS a Mosul, Iraq
“Quando la tua storia e il tuo nome e tutto il resto viene cancellato, si chiama genocidio – dice il prete Douglas Bazi – I cristiani e gli Yazidi sono le comunità che stanno maggiormente soffrendo quanto è accaduto a Mosul. Non ne sono sorpreso, se l’Isil uccide coloro che appartengono alla religione musulmana, immaginate cosa fa alle persone di un’altra religione e agli atei”.
#Shame
Da: Euronews:
-Se i conflitti in Iraq e Siria non saranno risolti al più presto, una delle conseguenze potrebbe essere la definitiva scomparsa dei cristiani dalla regione.
“Non sono avevano conflitti politici, vivevano in pace e in sicurezza nelle loro case – conclude l’inviato di euronews, Mohammed Shaikhibrahim – Ora sono rifugiati in diversi paesi di fronte alla peggiore pulizia etnica e al più grande esilio forzato mai visto in Medio Oriente”.
Copyright © 2014 euronews
(IraqiNews.com) oggi Human Rights Watch ha riferito che uomini armati dal cosiddetto Stato islamico in Iraq e Siria effettuate l’esecuzione sistematica di circa 600 detenuti maschi da un carcere alla periferia della città di Mosul, nel nord dell’Iraq giugno 10 secondo i racconti dei sopravvissuti. La stragrande maggioranza dei morti erano sciiti.
Dopo il sequestro Badush prigione vicino a Mosul, i militanti ISIS hanno separato i detenuti sunniti dagli sciiti, e quindi costretto questi ultimi a inginocchiarsi sul bordo di una valle e sono stati uccisi da fucili d’assalto e armi automatiche, secondo 15 prigionieri sciiti, che sono sopravvissuti la strage, ha detto Human Rights Watch.
I sopravvissuti hanno aggiunto che gli uomini armati hanno anche ucciso un certo numero di detenuti curdi e yazidi.
Hanno dovuto scegliere tra la conversione forzata, la fuga o la morte.
Sono gli oltre 100.000 cristiani fuggiti dalle città nord irachene conquistate dai jihadisti dell’Isil.
Le loro case sono state vendute dai miliziani, le loro chiese trasformate in moschee.
Decine di donne sono state vendute come schiave.
La comunità che per secoli ha abitato la piana di Nineveh oggi è vittima dell’attacco più feroce mai visto nella storia del Medio Oriente.
JewishJihadi™ @blastedsilver
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#Daesh uccisi 600 prigionieri a Mosul, dice Human Rights Watch – Iraqi News
http://www.
iraqinews.com/iraq-war/isis-
executed-600-prison-inmates-mosul-says-human-rights-watch/
“Sono fuggiti dalle loro terre tra i 120mila e 130mila cristiani iracheni. Almeno 30 mila provengono da Mosul: l’Isil ha messo all’asta le loro case contrassegnate dalla ‘n’ di nazareni.
Nel campo profughi di Arbil, nel Kurdistan iracheno, c‘è bisogno di tutto: cibo, coperte, kit igienico-s
#Mosul
12:45 AM – 22 Sep 2014
“La vita è molto dura qui, quando piove è un dramma, non abbiamo lavatrici, non abbiamo niente – racconta, in lacrime, la giovanissima Asrar Walid – Non abbiamo soldi, abbiamo bisogno di aiuto per fuggire dall’Iraq. Ma le persone ci tengono alla larga, ci osservano senza cercare di capire la nostra situazione. Come potete vedere, in inverno l’acqua invade le tende”.
“Abbiamo lasciato le nostre case nella zona di Qaraqush. Non c‘è più nessuno lì adesso – aggiunge Fadia, costretta all’esilio all’età di sessant’anni – Sono andati via tutti. Se avessimo avuto la protezione della comunità internazionale non avremmo dovuto lasciare le nostre case e non saremmo venuti a vivere in queste tende, ma esiste veramente una protezione internazionale?”.
Mosul è tornata al Medioevo, dice l’arcivescovo della diocesi di Erbil, gli yazidi sono stati vittime di un genocidio e i cristiani di una pulizia etnica.
L’Isil ha anche imposto un tariffario per la vendita delle donne: tra i 50 e i 100 euro, in base all’età. Per tutti i bambini da uno a nove anni, la tariffa è di 200mila dinari, poco meno di 140 euro.


Alfons López Tena @alfonslopeztena
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Christian Arab women caged and sold as slaves by #ISIS at Mosul-Iraq
#Shame
9:52 PM – 26 Oct 2014
“Quando la tua storia e il tuo nome e tutto il resto viene cancellato, si chiama genocidio – dice il prete Douglas Bazi – I cristiani e gli Yazidi sono le comunità che stanno maggiormente soffrendo quanto è accaduto a Mosul. Non ne sono sorpreso, se l’Isil uccide coloro che appartengono alla religione musulmana, immaginate cosa fa alle persone di un’altra religione e agli atei”.
Se i conflitti in Iraq e Siria non saranno risolti al più presto, una delle conseguenze potrebbe essere la definitiva scomparsa dei cristiani dalla regione.
“Non sono avevano conflitti politici, vivevano in pace e in sicurezza nelle loro case – conclude l’inviato di euronews, Mohammed Shaikhibrahim – Ora sono rifugiati in diversi paesi di fronte alla peggiore pulizia etnica e al più grande esilio forzato mai visto in Medio Oriente”.
Copyright © 2014 euronews
Anche le foto sono riprese dalle fonti nominate.
