Perdite economiche e rischi, sempre economici, legati ai cambiamenti climatici;
il rischio è di perdere case, soldi e infrastrutture.
Gli autori della ricerca, di cui sotto, non sono solo scienziati, ma notissimi imprenditori e politici come l’ex sindaco di New York Bloomberg, Henry Paulson banchiere e ex segretario dell’amministrazione Busch
-Il National center for atmospheric research di Boulder, Colorado USA, ha presentato l’ultimo rapporto del’ Ipcc, panel scientifico dell’Onu, sui cambiamenti climatici.
-Da questo rapporto si deduce una verità scientifica che dimostra che un’estate molto piovosa, come è accaduto nel 2014 in in Italia, non interferisca con i grandi cambiamenti climatici.
-Ovvero, non rappresenti alcuna inversione di tendenza.
-Nel senso che i grandi cambiamenti climatici, sono già in atto e sono dimostrati dall’accentuarsi sempre più della violenza degli uragani, dallo scioglimento dei ghiacci e dalle prime isole che l’uomo ha già abbandonato perché totalmente sommerse.
-L’accentuarsi di questi funesti eventi metereologici sta causando: povertà, carenze alimentari e conflitti.
Il tutto, mentre il resto del mondo, quello che produce più CO2, preferisce ignorare il problema.
-Stiamo mettendo in atto la tecnica dello struzzo, che non è certo la migliore per le generazioni a venire.
-L’opinione pubblica si è abituata agli appelli allarmistinci e ha chiuso le orecchie.
-Le colpe maggiori, comunque, sono delle campagne negazioniste e denigratorie statunitensi, che per decenni hanno condannato come “catastrofisti”, “cassandre”, “uccelli di sventura” gli scienziati che, non accettando di essere comprati dal lobbismo imperante, avevano previsto quanto sta accadendo.
–Tra i negazionisti ricordiamo Bjøn Lomborg il quale, nel 2010, cambiò idea con un vergognoso voltafaccia verso le idee dei repubblicani che aveva sempre sostenuto, condannando gli scienziati progressisti come pericolosi sovversivi.
-Nemmeno i premi Oscar conferiti al film Una scomoda verità, che è valso il Premio Nobel per la Pace (2007) all’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Goore, hanno smosso un’opinione pubblica colpevolmente indifferente.
-Finalmente, a fine luglio, è uscito l’aggiornamento del rapporto Risky business, che propone una lettura assolutamente utilitaristica del problema.
-Gli autori non sono scienziati, ma notissimi imprenditori e politici come l’ex sindaco di New York Bloomberg, Henry Paulson banchiere e ex segretario dell’amministrazione Busch, repubblicano, non certo tacciabile di estremismo di sinistra.
–In questo rapporto si parla di perdite economiche e di rischi, sempre economici, legati ai cambiamenti climatici; il rischio è di perdere case, soldi e infrastrutture.
-Finalmente si è toccato un tasto che coinvolge tutti.
–Nel rapporto Risky business, si parla di ricaduta, in termini di costi; di uragani sulle città costiere, danni all’agricoltura e aumento insostenibile di energia elettrica per le prossime torride estati californiane; per non parlare dell’aumentata potenzialità degli incendi nei periodi secchi.
–Insomma il cambiamento globale non causa solo morti tra gli orsi polari, ma coinvolge direttamente e indirettamente il nostro quotidiano e il nostro borsellino.
-Si spera che questo linguaggio sia ascoltato.
