Il Surrealismo e l’Italia. Un viaggio lungo 100 anni alla Magnani Rocca
sino al 15 dicembre
A cura di Alice Ensabella, Alessandro Nigro e Stefano Roffi
Mamiano di Traversetolo – Parma
A 100 anni dalla pubblicazione del Manifesto del Surrealismo, la Fondazione Magnani Rocca organizza una esposizione sul Surrealismo.
Sono 150 le opere esposte alla Villa dei Capolavori sino al 15 dicembre, con gli artisti che ne hanno fatto un mito, come:
René Magritte, Salvador Dalì, Max Ernst, Joan Mirò, Marcel Duchamp, Man Ray, Yves Tanguy.
- Tra gli italiani: Giorgio De Chirico e suo fratello Alberto Savinio, Leonor Fini, Fabrizio Clerici, Sergio D’Angelo, Enrico Baj.
André Breton, ufficializzò la nascita del Surrealismo nel 1924, spiegando che:
“l’immaginazione non è altro che la rivelazione di ciò che siamo, della nostra propria sostanza, che è sogno, purezza, energia, libertà”.
Breton, diede così vita alla prima vera avanguardia internazionale.
La mostra esplora dapprima la dimensione internazionale del Surrealismo: arte astratta e figurativa, pittura, collage, fotografia, ready-made.
Per quanto riguarda l’ Italia, sono i lavori di De Chirico e Savinio tornati da Parigi che negli anni Trenta si imporranno sul mercato e faranno conoscere il Surrealismo, anche grazie alle
- gradi diposizioni economiche dei collezionisti come; Peggy Guggenheim, Alessandro Passarè e galleristi come: Schwarz, Cardazzo, Jolas, Del Corso, Sargentini, Brin.
In particolare, la vena figurativa fantastica di Stanislao Lepri, Leonor Fini, Fabrizio Clerici; presentati
- nel 1946 dalla rivista americana View come: “Italian Surrealists” in un numero appositamente dedicato.
