I popoli indigeni hanno raggiunto un accordo unanime sulla definizione della giusta transizione e forniscono principi e protocolli per eliminare i danni derivanti dall’energia rinnovabile e dallo sviluppo “verde”
“Per i popoli indigeni, una
- giusta transizione significa esercitare le nostre forme di governance territoriale secondo le nostre tradizioni e i nostri stili di vita“. – Principi e protocolli dei popoli indigeni per una giusta transizione
Quasi 100 leader indigeni delle sette regioni socio-culturali del mondo hanno raggiunto un accordo unanime sulla definizione di una giusta transizione rispetto ai popoli indigeni colpiti o potenzialmente colpiti dai cambiamenti nel mondo e nelle culture.
Un documento conclusivo del Summit sulla giusta transizione: prospettive, conoscenze ed esperienze vissute dei popoli indigeni, che si è svolto a Ginevra, in Svizzera, dall’8 al 10 ottobre, definisce
- cosa deve fare la transizione verso un’energia e uno sviluppo “puliti” o “verdi” per rispettare i diritti e proteggere il benessere dei popoli indigeni.
- Il documento fornisce 11 principi a cui gli attori aziendali e statali devono attenersi quando progettano e implementano progetti in nome di iniziative giuste, sostenibili o “verdi”.
“Le attività proposte o svolte
- sulle nostre terre, sui nostri ghiacci, sulle nostre acque e sui nostri territori in nome di una giusta transizione, di un’economia verde, di un’energia verde/pulita o di una riduzione delle emissioni, senza l’ottenimento del nostro consenso libero, preventivo e informato o che minacciano i nostri luoghi sacri, le pratiche culturali, le fonti alimentari dei popoli indigeni e gli ecosistemi, o che violano in altro modo i nostri diritti intrinseci,
- non sono una giusta transizione“, afferma il documento.
“Due anni fa, abbiamo iniziato a convocare leader indigeni da tutto il mondo per affrontare la crescente violenza, i danni e gli impatti negativi che la cosiddetta transizione energetica “verde” o “pulita” sta perpetuando sulle nostre terre e sulle nostre comunità, gli stessi impatti che i popoli indigeni subiscono dalle pratiche estrattive di combustibili fossili”, ha affermato Rodion Sulyandziga, che ha presieduto il comitato di coordinamento del Summit. “Il culmine è stato il nostro Summit sulla giusta transizione indigena e questo documento di risultati che fornisce un accordo unanime sulle definizioni, i principi e i protocolli che devono essere fondamentali per la giusta transizione. Questi sono i primi passi per chiunque, che si tratti di aziende, stati o imprese guidate dagli indigeni, per costruire un’economia veramente giusta, sostenibile e inclusiva per tutte le persone del mondo”.
Gli 11 principi per una giusta transizione stabiliti durante il Summit sono:
1. Diritto alla vita: comprendere l’integrità fisica e spirituale dei popoli indigeni e “garantire la loro esistenza presente e futura”.
2. Diritto all’autodeterminazione e alla sovranità dei popoli indigeni – Il “riconoscimento, rispetto e piena attuazione dei diritti intrinseci dei popoli indigeni” come affermato dagli standard minimi della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni (UNDRIP) e altri strumenti internazionali. Ciò include il diritto dei popoli indigeni a determinare liberamente il proprio sviluppo politico, sociale ed economico e il proprio futuro, nonché i diritti a una equa condivisione dei benefici.
3. Decolonizzazione – Rifiuto della Dottrina della Scoperta e impatti continui derivanti da “sfruttamento coloniale ed estrattivo delle risorse, false soluzioni, occupazione militare e attività che minacciano la nostra salute mentale, spirituale, riproduttiva, intergenerazionale e fisica, la biodiversità, gli ecosistemi naturali, le culture, i valori e i parenti vegetali e animali”.
4. Riparazioni, restituzione delle terre e pieno ripristino delle terre – Garantire “la restituzione, il riconoscimento e il rispetto delle terre, dei territori e delle acque indigene, nonché la protezione di tutte le risorse naturali, degli ecosistemi e degli altri mezzi di sostentamento indigeni”, che “devono iniziare con l’accesso illimitato, il ripristino, il riconoscimento e il rispetto dei nostri diritti alle nostre terre, territori e acque ancestrali e ad altre risorse che sono state prese senza il nostro consenso…”
5. Rispetto per gli stili di vita dei popoli indigeni – Garantire la sovranità alimentare, le economie indigene, la scienza, le tecnologie e le innovazioni indigene, le esperienze vissute, la giurisdizione, le lingue, le culture, la spiritualità, le responsabilità verso il mondo naturale, la biodiversità, i sistemi di conoscenza”, nonché il rispetto per la conoscenza, le credenze e le pratiche ancestrali dei popoli indigeni per proteggere i nostri ecosistemi e sistemi alimentari e sostenere le nostre sacre responsabilità nei confronti dei nostri popoli, delle nostre famiglie e delle generazioni future”.
6. Trasparenza e responsabilità – “Includere e riflettere il contributo e la partecipazione effettiva dei popoli indigeni… [con] opportunità di negoziati attivi ed efficaci, basati sul consenso libero, preventivo e informato in merito a tutti i progetti, dalla progettazione all’implementazione, al monitoraggio e alla valutazione, su e che riguardano le terre, i territori, le risorse e le acque dei popoli indigeni.
7. Riparazioni storiche – Garantire riparazioni economiche e non economiche
Informazioni su Cultural Survival
Cultural Survival (CS) è una ONG guidata da indigeni e un’organizzazione non-profit registrata negli Stati Uniti che difende i diritti dei popoli indigeni e supporta l’autodeterminazione, le culture e la resilienza politica delle comunità indigene, dal 1972. Per quasi 50 anni, Cultural Survival ha collaborato con le comunità indigene per promuovere i diritti e le culture dei popoli indigeni in tutto il mondo. CS immagina un futuro che rispetti e onori i diritti intrinseci dei popoli indigeni e le culture dinamiche, profondamente e riccamente intrecciate in terre, lingue, tradizioni spirituali ed espressione artistica, radicate nell’autodeterminazione e nell’autogoverno. Il fulcro degli sforzi di Cultural Survival si basa sui principi di supporto, amplificazione degli sforzi e sensibilizzazione all’autodeterminazione per le comunità indigene. Per saperne di più, visita www.cs.org
