Imperdibile per esperti ed appassionati del settore
Manifesta è una mostra biennale europea itinerante di arte contemporanea.
ARTE DIFFUSA IN TUTTA LA ZONA DELLA REGIONE DI BARCELLONA
Si è già tenuta in: Paesi Bassi, Lussemburgo, Slovenia, Germania, Spagna, Italia, Belgio, Russia, Svizzera, Francia e Kosovo.
L’edizione 2024 è aperta a Barcellona, in Spagna .
Sedi Manifesta 15 Barcelona Metropolitana presenterà un programma in 16 sedi in 12 città della regione metropolitana
Proseguendo l’obiettivo della 15a edizione di Manifesta di decentralizzare l’ecosistema culturale di Barcellona, i partecipanti Tornen les esquelles, Transductores, La Casa dels Futurs, Matías Daporta, Institute for Postnatural Studies & Juan Pablo Pacheco Bejarano e Lara Schnitger presentano il loro lavoro in tutta la regione metropolitana di Barcellona.
Questa iniziativa incarna
- uno sforzo culturale ampio e inclusivo, raggiungendo vari angoli della regione metropolitana, rafforzando i legami tra le diverse espressioni artistiche e culturali della biennale.
Manifesta 15 Barcelona Metropolitana 2024 è co-iniziata dal Comune di Barcellona e dalla Fondazione Internazionale Manifesta.
Altri partner pubblici sono il Consiglio Provinciale di Barcellona, il Governo della Catalogna e il Ministero della Cultura e dello Sport della Spagna.
Biglietti: Manifesta 15 avrà un biglietto tutto compreso a 15 €, valido per l’intera durata della biennale nelle tre sedi principali:
- Casa Gomis, il Monastero di Sant Cugat e i Tre Camini. L’ingresso in tutte le altre sedi sarà gratuito. I biglietti sono attualmente in vendita sul sito web di Manifesta 15. https://www.manifesta15.org/
Informazioni su Manifesta 15: https://manifesta15.org/about-manifesta
Manifesta 15 Metropolitana di Barcellona: 8 settembre – 24 novembre 2024
- Prossima regione ospitante di Manifesta: Manifesta 16 Ruhr Area 2026
SEGUONO LE VARI SEDI DELLA BIENNALE MANIFESTA 15:
Barcellona: Gustavo Gili L’ex casa editrice Gustavo Gili è attualmente
- la sede centrale di Manifesta 15 Barcelona Metropolitana nel quartiere L’Esquerra de l’Eixample di Barcellona.
L’editoriale Gustavo Gili è noto per essere stato il primo a pubblicare autori nel campo della cultura visiva e dell’architettura, come John Berger, Milton Glaser, Rem Koolhaas, Bruno Munari, Joan Fontcuberta ed Ellen Lupton.
- L’edificio è un notevole esempio di architettura catalana degli anni ’50, progettato dagli architetti
Helena Roig Joaquim Gili e Francesc Bassó, erano membri del Grup R, un movimento architettonico emerso in Catalogna durante gli anni ’50 come reazione all’architettura ufficiale del regime franchista. L’edificio è stato insignito del premio FAD per l’architettura modernista pionieristica nel 1961. Rappresenta un punto molto strategico nella città per la prossima edizione e sarà il nucleo del programma biennale.
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El Prat de Llobregat: Nomad Studio Casa Gomis, nota anche come La Ricarda, è una casa di famiglia progettata dall‘architetto catalano Antoni Bonet i Castellana, costruita per la famiglia Gomis tra il 1949 e il 1963. Ricardo Gomis è stato uno dei membri fondatori della Discòfils Associació Pro-Música (1935) e membro del CLUB49, un collettivo composto da persone della scena culturale e d’avanguardia di Barcellona. Il rinomato gallerista e coinnesseur d’arte Joan Prats Vallès è stato responsabile della promozione e del supporto della maggior parte dei progetti di Casa Gomis, realizzati da artisti come Antoni Tàpies, Joan Miró e Josep Lluís Sert. Casa Gomis è stata un luogo di incontro, scambio e sperimentazione, fino alla scomparsa del CLUB49 poco dopo la morte di Joan Prats Vallès.
- La casa, che utilizza la caratteristica volta catalana nella sua struttura, incarna i principi dell’architettura modernista ed è stata dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 2021. Situata in un ambiente naturale, simboleggia il dialogo continuo tra espansione industriale e salvaguardia ambientale, riflettendo il tema del bilanciamento dei conflitti.
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L’Hospitalet: Can Trinxet Can Trinxet è un’ex fabbrica tessile. Fu occupata per la prima volta nel 1890 e in seguito divenne il più grande complesso industriale di L’Hospitalet de Llobregat, una città con un magnifico patrimonio industriale. Spesso abbreviata in L’Hospitalet o semplicemente L’H, è la seconda città più popolata della Catalogna, dove molti lavoratori spagnoli migrarono nel corso del XX secolo in cerca di lavoro. Oggi, solo Can Gras rimane dell’intero complesso di Can Trinxet, a dimostrazione dell’epoca in cui l’industria tessile era una forza socioeconomica leader in Catalogna e in Spagna.
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Cornellà de Llobregat: La Caldereria Situata a Cornellà de Llobregat, una delle città più densamente popolate della regione metropolitana, questa struttura è stata un importante polo industriale sin dalla sua apertura nel 1910. Un tempo città industriale con una forte presenza di industrie manifatturiere e tessili, negli ultimi anni ha subito una significativa riqualificazione urbana. Grazie all’innovazione continua, la fabbrica La Caldereria è passata dalla produzione di motori all’emergere come centro globale per le attrezzature ferroviarie. Dopo il trasferimento nella sua attuale sede centrale, La Caldereria ora funge da hangar e spazio di lavoro per le brigate comunali.
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Sant Cugat del Vallès: Monastero di Sant Cugat Il monastero di Sant Cugat, fondato nel IX secolo e completato nel XIV secolo, comprende elementi romanici, gotici, rinascimentali e barocchi. Divenne un epicentro di potere e cultura nell’XI secolo, un periodo in cui i monaci vivevano seguendo lo stile di vita benedettino, gestendo anche vaste proprietà nella zona. Rispecchiando il tema di Manifesta 15 Cure and Care, la spiritualità del monastero sottolinea l’importanza di prendersi cura di noi stessi, degli altri e dell’ambiente naturale.
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Sabadell: Vapor Buxeda Vell Vapor Buxeda Vell, fondato nel 1852 dai fratelli Buxeda a Sabadell, esemplifica il ruolo della città nella rivoluzione industriale della Catalogna. Comunemente chiamata Can Buxeda, questa fabbrica tessile del XIX secolo, nota per la produzione di illuminazione elettrica con il suo motore a vapore, è il simbolo del patrimonio industriale di Sabadell.
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Terrassa: La Seu d’Ègara (La sede di Ègara) Il complesso episcopale di Ègara, che comprende le chiese di Sant Pere, Sant Miquel e Santa Maria, rappresenta un punto di riferimento fondamentale negli scambi storici, ecclesiastici e culturali del V e VI secolo. La sopravvivenza degli elementi artistici, architettonici e archeologici dal VI all’VIII secolo, insieme alla decorazione pittorica, rendono questo complesso una testimonianza eccezionale della cultura artistica del VI secolo.
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Granollers: Roca Umbert. Fàbrica de les Arts La fabbrica Roca Umbert è un’ex fabbrica tessile trasformata in un centro per le arti e la cultura. Le sue origini risalgono al 1904, quando furono installati i primi telai. Commissionata da Josep Umbert, l’azienda è cresciuta costantemente nel contesto dell’industrializzazione e del rapido consolidamento del settore tessile catalano. La fabbrica Roca Umbert è stata ristrutturata come simbolo del passato industriale di Granollers e trasformata in una cosiddetta Fabbrica delle Arti. Si tratta di uno spazio culturale in continua trasformazione e al servizio dei processi creativi e della formazione artistica dei cittadini.
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Granollers: La Porxada A Plaça Gran, la piazza principale di Granollers situata nel centro storico, quindici colonne sostengono una struttura con tetto a padiglione ornata da tegole smaltate verdi, che poggia su una piattaforma in pietra, La Porxada. Costruito alla fine del XVI secolo come mercato del grano, questo portico si è evoluto nel punto focale di Granollers. Inizialmente ospitava bancarelle, e servì al suo scopo fino alla guerra civile spagnola, durante la quale un bombardamento ridusse La Porxada in rovina. Successivamente ricostruite senza bancarelle, le colonne sono ora aperte al pubblico.
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Granollers: Museu de Ciències Naturals de Granollers (Museo di Scienze Naturali di Granollers) Incentrato su geologia, botanica, paleontologia e zoologia, il Museo di Scienze Naturali di Granollers collega i regni della cultura e della natura. Composto da due edifici, tra cui
- La Tela, una casa catalana in stile Art Nouveau immersa in uno splendido giardino integrato nel complesso museale e una moderna dependance, offre spazi espositivi, diverse attività e una biblioteca completa, gestendo anche ampie proprietà nella zona.
Rispecchiando il tema di Manifesta 15 Cure and Care, la spiritualità del monastero sottolinea l’importanza di prendersi cura di noi stessi, degli altri e dell’ambiente naturale.
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Sant Adrià de Besòs: I tre camini sono un punto di riferimento sbalorditivo del paesaggio costiero di Barcellona. Costruito negli anni ’70, è stato precedentemente utilizzato come centrale termoelettrica fino alla sua chiusura nel 2011 e fino a oggi è rimasto inattivo. L’opposizione locale inizialmente ha circondato la costruzione della stazione, disprezzandone sia l’aspetto che le implicazioni ambientali. Nel 1973, durante la costruzione della stazione, i lavoratori hanno scioperato per chiedere migliori condizioni di lavoro, provocando tragicamente la morte di un lavoratore. Nonostante le intenzioni dell’azienda di demolire i camini al momento della chiusura, la comunità locale ha sviluppato un forte attaccamento a loro e ha votato contro la loro rimozione.
- Questi camini sono un monumento per le persone che li hanno costruiti, un simbolo del recente passato industriale. Manifesta 15 riaprirà questa icona altamente visibile per la prima volta nella sua storia per i suoi visitatori, con presentazioni sia all’interno dell’ex sala turbine, sia all’esterno nelle aree circostanti.
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Santa Coloma de Gramenet: La CIBA Aperta nel 2020, La CIBA è una struttura pubblica esemplare per le donne di Santa Coloma che mira ad aiutare le donne a essere indipendenti in tutti gli aspetti della loro vita. È anche un
- polo per l’innovazione e la creazione femminista con spazi focalizzati sul supporto di progetti culturali e formazione.
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Mataró: Carcere M|A|C Il carcere di Mataró (Elies Rogent, 1863) è una costruzione di grande rilevanza nella storia dell’architettura carceraria contemporanea perché costituisce il primo esempio del modello panottico in Spagna. Ospitò molti prigionieri politici nella Spagna franchista e rimase in uso fino al 1967. Dall’inizio del 2022, l’edificio è stato convertito nel Mataró Art Contemporani (M|A|C), il centro d’arte contemporanea della città. È stato trasformato da un ex centro di repressione in un punto di libertà culturale: un punto di partenza ideale per uno degli obiettivi di Manifesta 15 Barcellona, ovvero attivare nuovi spazi culturali legati alla storia sociale catalana.
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