L’antropologo Stefano Boni, ha scritto il libro “HOMO COMFORT” per farci prendere coscienza di come la tecnologia stia mettendo in pericolo il futuro dell’umanità.
Stiamo perdendo tutta la sapienza tecnica e manuale che l’uomo ha acquisito nei secoli e che ci potrebbe essere utile quando l’eccesso di tecnologia o la loro possibile mancanza, dovessero causare un crollo delle nostre abitudini e certezze.
L’uso indiscriminato di tecnologia, potrebbe portare ad un tracollo delle reti di energia e servizi che, oggi, diamo per scontate.
Secondo Stefano Boni, stiamo vivendo una trasformazione dell’homo sapiens in uomo confort avvolto in un bozzolo di certezze che lo anestetizzano e gli fanno dimenticare come potrebbe vivere meglio e in salute, se solo non si allontanasse così profondamente dalla natura.
Il “bozzolo” tecnologico sta sminuendo i nostri sensi, infiacchisce il nostro corpo e ci sta portando ad una violenta “ecofobia”.
Infatti l’otto per cento degli studenti intervistati dichiara di provare fastidio a toccare l’erba.
Di fatto anche le mamme che sterilizzano tutto, dalla biancheria ai pavimenti e addirittura frutta e verdura, stanno creando una generazione di bambini allergici, il cui sistema immunitario non essendo normalmente sollecitato, risulta ben disposto verso pericolose allergie.
Con questo non volgiamo dire che si deve vivere nello sporco, ma che le normali precauzioni di pulizia sono sufficienti per mantenere sano il nostro organismo.
La frutta e verdura va lavata, meglio con un poco di bicarbonato che scioglie gli antiparassitari, ma non DISINFETTATA CON SOSTANZE CHIMICHE!
Ormai nessuno di noi accetterebbe di uccidere un animale, ma continuiamo a mangiarne: una grande contraddizione.
La qualità dei cibi peggiora e solo pochi fortunati possono permettersi di mangiare cose genuine (ormai costosissime).
Ma basterebbe diminuire (non e’ necessario smettere di mangiarne) la quantità di hamburger e carne e sostituirli con cereali, legumi, latte e verdure; che oltretutto sono più sani.
In questo modo si potrebbero eliminare quegli orrendi lager che sono i grandi allevamenti.
Stiamo divagando? Non proprio se pensiamo che è la tecnologia che ha permesso allevamenti immensi e disumani.
Non dimentichiamo che l’abitudine ai cibi pronti, pericolosi per la salute, è anche dovuta al fatto che le nuove generazioni passano molto del loro tempo libero su Facebook, mail, film invece di “cucinare cibi sani” (è solo un piccolissimo esempio).
La tecnologia sta rubando il nostro tempo libero: la televisione o internet occupano il tempo che prima si trascorreva parlando a tavola, i figli fuggono dalla tavola appena possono per buttarsi nelle chat; e non solo i figli !
Schermi e macchine ci aiutano a non “sporcarci le mani” di “fare fatica”, ma ci allontana anche da un sano rapporto di confronto con gli altri.
La fatica ormai è relegata alla palestra dove si respira aria viziata, anche per i condizionatori ai quali nessuno cambia i costosi filtri !
Andiamo in palestra in auto e prendiamo l’ascensore anche per raggiungere il secondo o terzo piano di casa nostra !
Pochi fanno le scale nel metrò, la scala mobile ci impedisce i movimenti più elementari per la nostra salute.
Il problema non è tornare a faticare come i nostri antenati, ma trovare un equilibrio che non ci porti alla distruzione della biodiversità, ai cambiamenti climatici ( che già sono in atto), avvelenando terra e acqua con concimi, e sostanze velenose per estrarre i minerali che servono a cambiare continuamente telefonini, computer ecc…
Il nostro modo di vivere ci sta portando al collasso, in futuro anche l’energia collasserà sotto il peso di un’umanità sempre più numerosa e consumatrice.
Dobbiamo fare il punto su cosa è veramente necessario e cosa superfluo e dannoso.
Dobbiamo riflettere e far riflettere sul nostro futuro.
Homo comfort, Eleuthera editore, 14 euro.
