Se il “nemico” è più bravo di te, tassalo forte e così lo sconfiggi
Nessuno si era mai sognato di parlare di dazi quando ci venne presentata la globalizzazione come una soluzione migliorativa anche per la nostra economia;
- mentre invece iniziarono le chiusure delel aziende (anche in Italia) che si spostavano verso paesi dove la manodopera costava pochissimo
- l’Italia ha perso forza industriale, sparite le industrie familiari che producevano ottimi tessuti, scarpe, borse, abiti ecc…
- si impone nel mondo il marchio, la firma internazionae e più costosa; tutti comprano le poche marche super-pubblicizzate, a seconda della fascia economica di appartenenza; dalle Nike (allora fatte dai bambini orientali e oggi non ne abbiamo più informazione precisa), al marchio Gucci per chi se lo può permettere
- per il popolo, ci sono i mercati/centri commerciali pieni di prodotti cinesi in fibra sintetica, economici, che si buttano a metà stagione perché durano pochissimo, malsani sulla pelle (tintura a base di metalli pericolosi), e altamente inquinanti per le micro-particelle (nano-particelel) di plastica che escono dalle lavatrici di mezzo mondo.
L’Europa non è progredita, specie l’Italia.
Ma tutto continua a girare come se nulla fosse; soprattutto la pubblicità.
Se aumentano i poveri o i malpagati e i morti sul lavoro si finge di non sapere, chi ne parla è un pessimista.
Si è imposto il Dio dell’ottimismo ad ogni costo, tutto avrà una soluzione; siamo rimasti come i popoli che, fatta l’offerta all’altarino degli dei più disparati, sono disposti ad accettare tutto perché è volontà superiore e non cattiva politica.
La Cina ci ha superato sulla produzione dei pannelli solari e molti altri prodotti e ora anche sulle auto elettriche.
Così i cinesi sfornano belle ed economiche auto elettriche (esempio BYD cinese elettrica); che Audi e BMW non riescono a fare così bene a a quel prezzo; allora si ricorre ai dazi per impedire la leale concorrenza; se questa è democrazia ditemelo voi, io non capisco.
La soluzione ch esi prospetta.
La nuova idea è invitare le aziende cinesi a portare da noi in Europa parti delle produzioni; siamo rimasti indietro, siamo in crisi economica, il costo dell’energia è aumentato enormemente; il che pregiudica l’attrazione dell’Europa per l’investitore estero e interno.
Ovvero si vuole proporre alla Cina di portare qui la produzione e poi noi la copieremo; come fecero i cinesi a suo tempo e così sono diventati tanto grandi, ma questa volta funzionerà anche per noi con gli lati costi che abbiamo ?
Cinesi e Stati Uniti sono abbastanza ricchi da dare forti incentivi alle proprie industrie, la povera Europa (Italia in primis), è sempre meno capace di dare aiuti e quindi di competere a livello mondiale.
Serve un bagno di umiltà.
Il mondo cambia e noi non siamo più al centro del mondo; come quando l’Italia era la 7a potenza economica del mondo.
