” negli ultimi 150 anni il cibo si è trasformato in qualcosa che non è cibo “

Cibi ultraprocessati. Come riconoscere ed evitare gli insospettabili nemici della nostra salute

i cibi ultraprocessati sono spesso alimenti insospettabili, accompagnati da etichette che ne sponsorizzano la genuinità …

Il nemico della salute non è la composizione dei cibi – quante proteine – grassi – zuccheri contengono – ma soprattutto il loro grado di manipolazione.

In che modo gli ultraprocessati attaccano il nostro cervello ?

COSA E’ MEGLIO EVIITARE SEMPRE ? i cibi che contengono emulsionanti edulcoranti, dolcificanti ed anche gli aromi (molte volte sono artificilali e causano allergie).

 

Qual’è il cibo processato più pericoloso per la nostra salute ?

E’ quello che la pubblicità e la confezione ci fanno credere sia sano:  i cereali per la colazione, lo yogurt per bambini e/o ricco di zuccheri e poca frutta, i piatti pronti (lasagne, pizze, fila e fondi …), sottilette (da formaggi scadenti), il pane integrale confezionato, i finti gelati “artigianali”  …

 

Quali sono i cibi ultraprocessati ? Anche molti yogurt ne fanno parte … 

amidi modificati, zuccheri invertiti, isolati proteici idrolizzati e oli di semi raffinati, sbiancati, deodorati, idrogenati e interesterificati,

inotre: additivi, aromi e conservanti, emulsionanti sintetici, dolcificanti ipocalorici, gomme stabilizzanti, umettanti, composti aromatici, coloranti, stabilizzanti del colore, agenti carbonizzanti, rassodanti, volumizzanti e antischiuma.

Il cibo ultra processato ha alti contenuti di:

sale, zucchero e grassi saturi, che portano a problemi cardiologici, problemi di pressione e diabete.

Il cibo ultra processato è morbido, facile e piacevole da addentare,   pieno di calorie; un cibo che si mangia molto velocemente e piacevolmente.

Pre prima cosa favorisce l’obesità, che è connessa con lo stato di infiammazione del nostro corpo e con le malattie tumorali.

Gli emulsionanti del cibo ultra processato danneggiano l’intestino e lo rendono permeabile, gli additivi interagiscono con il microbioma.

 

Come riconoscere tra gli ingredienti di un cibo quelli  ultraprocessati?

Basta ceracare nomi di sostanze che normalmente non siano presenti negli ingredienti delle nostre cucine.

 

I  danni dei cibi ultra processati: 

• obesità,
• cardiopatie,
• sindromi metaboliche,
• tumori,
• depressione,
• demenza e altro. 

 

Cibi ultra processati

di Chris Van Tulleken

Perché mangiamo roba che non è cibo… E non riusciamo a smettere?

Le ricerche più all’avanguardia nel campo dell’alimentazione hanno dimostrato che il nemico della salute non è la composizione dei cibi – quante proteine, grassi, zuccheri contengono – ma soprattutto il loro grado di manipolazione.

Se state pensando al junk food, dimenticatelo: i cibi ultraprocessati sono spesso alimenti insospettabili, accompagnati da etichette che ne sponsorizzano la genuinità e sempre più spesso finiscono sulla tavola degli italiani.

Come riconoscerli?

In questo libro rivoluzionario Chris van Tulleken, medico e divulgatore, ci spiega scienza alla mano tutto ciò che c’è da sapere, i danni che questo cibo-non cibo causa alla nostra salute – tra cui obesità, cardiopatie, sindromi metaboliche, tumori, depressione, demenza – e come difenderci.

Cosa trovate in questo libro:

• l’invenzione dei cibi ultraprocessati;
• Ma sono davvero un problema?;
• Come i nostri corpi gestiscono realmente le calorie;
• Perché non è questione di zuccheri o di esercizio o di volontà;
• In che modo gli ultraprocessati attaccano il nostro cervello;
• Questi alimenti sono facili da mandar giù, hanno un odore speciale e un sapore particolare;
• Sono progettati per essere consumati in maniera eccessiva;
• Fanno a pezzi le diete tradizionali;
• Cosa potremmo chiedere ai governi;
• Cosa fare se vogliamo smettere di mangiare cibi ultraprocessati.

Cibi ultra processati, Chris Van Tulleken,Vallardi, pp 368, euro 18,90.

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L’articolo è scritto dalla giornalista G.Seregni, iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e all’associazione di categoria UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici); inoltre, l’autrice, ha presentato una delle sue tesi presso L’università Statale di Milano, sul tema “Alimentazione dello sportivo”; la tesi è firmata dall’allora rettore prof. Rodolfo Margaria.