Ogni volta che clickiamo sul cellulare o sul computer, regaliamo i nostri dati, e quindi soldi, alle grandi compagnie della tecnologia
Io stessa, che scrivo su questo giornale, faccio girare gli affari dei grandi nomi come Google ecc… e io non ricevo nulla in cambio… Infatti, ogni tanto, mi domando perché lo faccia ancora … la risposta è lunga e più complessa di quanto si possa pensare.
Prima, quando scrivevo e facevo foto ero ben pagata, oggi lavoro gratis su questo mio giornale.
Ma non ho scelta, o smetto di fare ciò che mi piace e che mi aiuta anche a sentirmi utile o lavoro gratis.
L’ultimo lavoro volevano pagarmelo 40 euro, tasse comprese, ma solo il viaggio in autostrada per fare l’articolo costava quella cifra …
Io non sono totalmente contro la tecnologia, ma vorrei che venisse usata per quello che serve e non per “battere” migliaia di “like” o spedire migliaia di “selfie” inutili; che si, producono adrenalina in chi li riceve, ma quando esageriamo bruciamo anche inutile petrolio.
Perché sono miliardi i server che lavorano notte e giorno per la trasmissione di dati assurdamente inutili.
Per non parlare di tutte le foto e i dati che regaliamo ogni volta che li spediamo.
I GIGANTI DELLA NEW ECONOMY IMPIEGANO
UN MILLESIMO !!!!
DEI DIPENDENTI DELLA OLD ECONOMY
Lo dice un guru tra quelli che hanno inventato internet
GOOGLE DIVENTA SEMPRE PIU’ RICCO E NOI CHE LO ALIMENTIAMO DIVENTIAMO SEMPRE PIU’ POVERI
PERCHE’ NON PRETENDIAMO CHE UN POCO DI QUEL VALORE CI SIA RICONOSCIUTO ?!
Ci esaltiamo per i prezzi sempre più bassi online, ma poi ci disperiamo per il piccolo negozio che chiude
Vogliamo le notizie a costo zero, ma senza i giornali niente lavoro per tipografi, giornalisti, fotografi, produttori di carta ecc..
FACCIAMO
– BUONI AFFARI SU INTERNET,
MA
– STIAMO SOLO DILAPIDANDO IL NOSTRO CAPITALE RESIDUO.
DA CITTADINI VOGLIAMO SALARI EQUI
DA CONSUMATORI VOGLIAMO SCONTI SEMPRE PIU’ FORTI: una GRANDE contraddizione.
La tecnologia ha tolto lavoro a tanti operai, ora lo toglie agli altri, ai colletti bianchi.
AGENTI DI VIAGGIO, FOTOGRAFI, TRADUTTORI, GIORNALISTI, IMPIEGATI, AUTISTI; RISCHIANO DI PERDERE IL LAVORO.
Jaron Lanier (1960, Mew Mexico), è il padre delle prime applicazioni di realtà virtuale.
Quattro sue startup sono state acquistate da Oracle, Adobe, Google e Pfizer.
Abbiamo già assistito all’implosione dell’industria musicale: oggi vale 1/4 rispetto a dieci anni fa e presto varrà un decimo.
Internet sta togliendo lavoro alla classe media: musicisti, giornalisti, fotografi…
Ma ora sta per colpire anche chi lavora nei trasporti, nella manifattura, nel settore energetico, nell’educazione, nella sanità e nel terziario… !
Nella prima rivoluzione industriale i telai automatici hanno sostituito gli operai tessili, oggi i computer sostituiscono i professionisti di ogni genere.
I professori Carl Benedict e Frey e Michel Osborn docenti di Oxford, hanno calcolato che sono a rischio il
– 47% dei lavori attuali.
Nel 2011 Lanier scrisse il libro “La dignità digitale al tempo di internet” (Who Owns the Future) Editore italiano: Il Saggiatore;
oggi Lanier dice di quando sosteneva internet come la soluzione a tutti i problemi:
-“MI SBAGLIAVO DI GROSSO !”
-“AVERAGE IS OVER” è il libro di Tyler Cowen dove si immagina
-UN MONDO IN CUI SOLO UNA ÈLITE SOPRAVVIVERA‘ E PROSPERERA’ ALLO TZUNAMI TECNOLOGICO
-IL PREZZO DELLE MERCI CROLLERA’ sempre piu’ INSIEME AI SALARI DI CHI LE PRODUCE
La Kodak valeva 28 miliardi di dollari e aveva 140 mila dipendenti
Oggi Instagram, che ha “sostituito” la Kodak, vale 1 miliardo ed ha solo 13 dipendenti.
Il T.O. Thomas Cook che da 172 anni ha chiuso
Un solo docente universitario con internet può insegnare a 10.000 studenti
Airbnb, permette al privato di affittare una stanza ovunque nel mondo a prezzi imbattibili, ma sta facendo una concorrenza spietata e disonesta agli alberghi; i quali richiedono una legge che li tuteli da questa concorrenza sleale.
Un giorno se chiuderanno molti alberghi, pensate a quanti posti di lavoro saranno soppressi; dal cuoco, al fattorino, alle donne delle pulizie…
SCUSATE, ma non siamo noi che siamo pessimisti; stiamo riportando dei fatti sui quali concordano tutti i ricercatori e giornalisti ONESTI (pochi).
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Foto copertina: Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
