PARADOSSI … O NO ?

John Travolta – “quel cappello non lo metto” …

Il momento più imbarazzante della seconda serata del Festival di Sanremo.

Il ballo del Qua qua  assurta a capolavoro del trash musicale.

Il ballo del Qua qua  è una coreografia pacchianissima; se la paragoniamo ai passi di danza con i quali Jon Travolta ha stregato il mondo in film come Grease, La febbre del sabato sera e il  Pulp fiction di Quentin Tarantino con Uma Thurman.

Ed ha proprio ragione John Travolta, nel ritenere che le sue qualità di grande artista potessero essere sminuite imponendogli di mettere quel cappello … ?

Facciamo attraversare l’oceano a Jon Travolta per fargli fare il ballo del qua qua in piazza ? Che imbarazzo !

Uno dei momenti peggiori nella storia dell’Ariston ?

 

Non è onesto per un giornalista proporre sempre argomenti leggeri, parlare dell’argomento del giorno per ottenere più lettori, parlare insomma secondo come tira il vento, con il solo scopo di ottenere tanti consensi (oggi si dice tanti like).

Per quanto detto qui sopra, oggi ho deciso di parlarvi di un argomento inusuale per me  come San Remo, ma da un punto di vista serio; quello del  potere, quel potere/prepotenza che la maggioranza delle persone ama esercitare sugli altri; per sentirsi più importante, più “intelligente”, più …

Per fare un semplice esempio, è difficile trovare una coppia equilibrata dove entrambi riconoscano pregi e necessità dell’altro e li rispettino. In molti casi uno prevale sull’altro, perché l’altro è più mite, più arrendevole, perché l’altro è più saggio e vuole salvare la relazione di coppia anche con tante sue rinunce, rinunce interpretate sovente come debolezze.

Ed eccoci al Festival di Sanremo e ad un episodio che ci da bene la dimensione di chi comanda.

Un grande attore come  John Travolta, viene invitato e lo si fa ballare “il ballo del qua qua …” poi il conduttore tenta di mettergli in testa un cappello da papero e il grande attore si ribella e butta per terra il cappello.

Il grande attore John Travolta, con quel gesto ha voluto evidenziare che il potere vero in quel momento era suo e, visto che ha considerato quel gesto offensivo, lo ha rifiutato.

Ed ha proprio ragione John Travolta nel ritenere che le sue qualità di grande artista potessero essere sminuite imponendogli di mettere quel cappello; magari non era nemmeno previsto nel contratto, e lui così si sarebbe sentito ridicolo e subordinato al volere di un semplice presentatore televisivo. 

Ha fatto benissimo, ha mandato un messaggio di vero potere a chi lo voleva, forse, abbassare al livello di una qualunque starletta; che deve stare al gioco fino in fondo, se vuole il suo successo.

Va bene lo scherzo, ma se finisce per umiliarti è giusto ribellarsi.

 

Ed ora un paradosso, ma non poi così tanto lontano dalla realtà.

Ribellarsi è una parola praticamente sconosciuta per molti italiani, inquadrati sin da piccoli nei giochi degli “animatori”, crescono con questa mentalità del gruppo e si adattano ad ogni scherzo o umiliazione, pur di far parte di un gruppo; attenzione è solo un segno di debolezza. Manca lo spirito critico.

E’ forse per questo che i programmi televisivi, culturalmente elevati dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono andati via, via perdendo ogni velleità; limitandosi a proporre quello che più faceva “  audience ”, la battura volgare, il doppio senso  e il sesso in tutte le salse; conta far ridere, attirare l’attenzione; parlare di argomenti che non sono importanti per non “offendere”  chi può decidere la tua carriera. Ma il pubblico non se ne rende conto, segue, imita e si bea in un mare di superficialità.

Intanto il mondo va avanti e noi, mentre l’economia americana continua a salire, noi vediamo l’inflazione, i tassi bancari alle stelle, bollette carissime ecc…

Perché nessuna televisione o giornale invita gli italiani a questa semplice riflessione ?:

• e se noi fossimo nati nello Yemen, nel Congo, in India nella casta più bassa (gli intoccabili), in Afghanistan, in Palestina e ci venisse detto che dobbiamo odiare l’occidentale colonialista che vi ha sempre sfruttati, cosa faremmo ? Come penseremmo ? Come vedremmo i fatti di cronaca, la guerra in Ucraina, Palestina, Yemen ecc.. ?