Il Medio Oriente è un campo di battaglia: dopo l’ attacco di Hamas nel sud di Israele, costato la vita a più di 1200 persone, quasi tutte civili e terminato con la presa di 253 ostaggi; mentre la successiva campagna militare israeliana contro la Striscia di Gaza ha già ucciso più di 26.000 palestinesi.
Cosa centra l’Iran con gli USA e il Medio Oriente ?
USA situazione delicata con Iran – risposte forti porterebbero a rischio conflitto mondiale ?
E’ possibile una risposta ‘adeguata’ all’offesa ma non tanto forte da scatenare un conflitto diretto ?
L’ ”offesa” è la morte di tre militari statunitensi nella base americana giordana; da parte di gruppi armati vicino all’Iran che, a sua volta, vorrebbe la cessazione degli attacchi a Gaza e nello Yemen.
La BBC ha riferito che: “Gli Stati Uniti sanno chi sono e dove sono questi gruppi e potrebbero facilmente effettuare attacchi ‘chirurgici’ sulle loro basi”.
I tre militari USA, sono stati uccisi nella base Usa di Al Tanf, al confine tra Giordania, Siria e Iraq.
La Casa Bianca ha promesso una risposta che sarà ad un “livello differente” rispetto a quelli osservati finora.
Tre le opzioni
1 – colpire le basi e i gruppi finanziati dalla Forza al Quds, unità speciale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (IRGC), ma non necessariamente diretti da loro
2 – colpire i fornitori iraniani di droni e missili, anche all’interno del territorio iraniano, ma così ci si avvicina a rischi molto elevati che potrebbero aprire un altro fronte di guerra su larga scala – in questo caso la risposta dell’Iran potrebbe essere la chiusura dello Stretto di Hormuz; snodo commerciale vitale per molte economie, attraverso Hormuz passa un quarto del petrolio e del gas mondiale
3 – quella di non rispondere, ma non è nelle “corde” degli americani.
SEMPRE ATTUALE LA “GUERRA” NELLE ELEZIONI PER LA PRESIDENZA USA
La Casa Banca se non risponde, rischia di apparire debole – l’ ex presidente Donald Trump, non si è lasciato sfuggire l’occasione dichiarando che con lui alla Casa Bianca, questo: “non sarebbe mai successo” e incolpando apertamente Biden sia per l’attacco a Israele del 7 ottobre che per la guerra in Ucraina. “Questo sfacciato attacco agli Stati Uniti è l’ennesima conseguenza orribile e tragica della debolezza e della resa di Joe Biden”; così ha scritto Trump sui social,
Tensioni e violenza, secondo gli americani, sarebbero state innescate da milizie vicine a Teheran e dislocate dal Libano allo Yemen.
In queste zone, l’unico alleato degli Stati Uniti, è il governo di Benjamin Netanyahu; che ha proseguito una guerra devastante e nella quale, la Corte di giustizia internazionale ha denunciato elementi “che potrebbero rendere plausibile le accuse di genocidio”, portando le opinioni pubbliche e i governi arabi moderati contro lo sterminio di Gaza e contro le posizioni degli Stati Uniti.
In questa orrenda situazione sarebbe indispensabile evitare errori di valutazione che potrebbero impedire ogni tentativo di disinnescare questo potente detonatore.
Purtroppo, è certo è che gli americani non sono molto capaci, per loro formazione culturale scadente in cultura generale, storia e geografia/geopolitica, nel valutare lucidamente il nemico e comprenderne i punti forti prima di colpire. Lo hanno ben dimostrato dal Vietnam, all’Iraq all’Afghanistan e altro.
