Purtroppo questa odiosa notizia, che sarebbe da confinare nel banale pettegolezzo, è rivelatrice di qualcosa di molto serio.
Gli imperatori del non profit .
Quanto le varie campagne delle ONLUS mondiali sono serie e vantaggiose per i poveri ?
Da quando nel mondo esistono le grandi compagnie Onlus (non vale per tutte, ma forse per la maggiioranza ?), la povertà; la cui sconfitta era stata promessa da loro entro pochi anni, è aumentata insieme alle guerre e ai campi profuughi;
- peccato che nessuno noti come mai i loro presidenti non siano mai presenti personalmente nei luoghi e nei momenti dei grandi disastri con i loro potentissimi aerei privati. Ci risulta che, eventualmente, arrivino solo quando non ci sia più alcun rischio di incolumità.
A un anno dallo tzunami, per pura coincidenza, ho visitato personalmente lo Sry Lanka, ma non ho trovato, nè mi hanno riferito le persone contattate sul posto, un ampio e tangibile segno di ripresa grazie ai fondi ricevuti; evidentemente ci sono stati, ma in misura tanto margiinale da non essere evidenti.
GLI IMPERATORI DEL NO PROFIT
CHI C’È DIETRO LE FONDAZIONI BANCARIE … E LE ALTRE ?
Perché non usare i 40 miliardi di patrimonio delle fondazioni bancarie per arginare gli effetti della crisi economica ?
Immenso e perfido malinteso: le fondazioni bancarie amministrano da privati un patrimonio che appartiene a tutti.
Avevo già scritto su questo tema:
Quello che non ci dicono – Raccolte fondi e versamenti quasi annullati …
Le fondazioni bancarie sono familiari a tutti gli italiani: il loro logo campeggia ai concerti e alle mostre del centro, nei progetti di beneficenza per i poveri, sui grandi cantieri di “riqualificazione” delle periferie.
Dobbiamo dunque credere che siano enti buoni e generosi?
E da dove vengono questi soldi?
Nate per caso negli anni Novanta per traghettare il sistema bancario italiano verso la privatizzazione, le fondazioni bancarie dovevano sparire una volta assolto il loro compito.
Ma hanno resistito.
Fino a diventare il governo ombra delle città italiane.
Sul trono delle fondazioni siedono i “Signori”: presidenti più potenti dei sindaci, ma senza un elettorato a cui dover rispondere.
Despoti a vita e imperatori del non profit, che gestiscono montagne di denaro collettivo, ma sconosciuti ai più.
Moderni mecenati che giocano su un immenso, perfido malinteso: amministrano da privati un patrimonio che appartiene a tutti.
Da Milano a Palermo, da Torino a Roma, da Bologna a Napoli, passando per i piccoli centri come Lucca, Civitavecchia o Jesi, I Signori è un’inchiesta su un potere intoccabile.
Tra abusi, sprechi, speculazioni e compensi da capogiro; massoneria, faccendieri e investimenti folli; gole profonde, lettere anonime e il giallo di alcune morti inquietanti, Alessandro di Nunzio e Diego Gandolfo hanno scavato nel lato oscuro della filantropia italiana.
I signori. Padroni delle fondazioni bancarie, governano le città
di Ugo Mattei, Alessandro Di Nunzio, Diego Gandolfi
Si potrebbero usare i 40 miliardi di patrimonio delle fondazioni bancarie per arginare gli effetti della crisi economica ?
Questo appello è stato lanciato da economisti, giornalisti e storici al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Associazione delle fondazioni e delle casse di risparmio (Acri).
Ma chi si cela dietro questi enti?
I giornalisti Alessandro Di Nunzio e Diego Gandolfo con il loro libro “I Signori delle Città”, cercano di far luce proprio su questo scoperchiando uno dei poteri più blindati del sistema economico, documentandone lo sperpero di denaro e i rapporti di vecchia data con le banche italiane.
“Bisogna rielaborare il concetto di bene comune – continua Mattei – e rivalutare la ormai non più virtuosa commistione fra pubblico e privato, tipica delle fondazioni bancarie”.
I signori. Padroni delle fondazioni bancarie, governano le città, Ugo Mattei, Alessandro Di Nunzio, Diego Gandolfi, Round Robin,. 17 euro.
————- COPERTINA: ” Occhio a prite gli occhi ” 2011 stampa a mano – tecnica caborundum e china- particolare Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
