La soluzione al problema dell’inquinamento e clima è semplice …
Servito con un caffè in un bricco d’argento, circondati da una temperatura sempre costante, grazie all’aria condizionata che qui costa pochissimo, ecco l’accoglienza alla Cop28 di Dubai; dove tutto spiega come la soluzione al problema dell’inquinamento e clima è semplice:
- nucleare e stoccaggio della CO2.
” Ordine del giorno “: fermare il processo di transizione dai combustibili fossili.
Alla conferenza annuale per il clima, Cop28, tutto luccica, tutto è lusso e affari.
Peccato che gli studiosi ci spieghino che lo stoccaggio è per ora una soluzione costosissima e non facile da realizzare; infatti non ci sono molti esempi di questa applicazione tecnologica.
Il nucleare è il classico esempio di problema complesso che non si può presentare come si o no, ma con un serio discorso e calcolo economico che comprenda anche i costi, i modi e i luoghi per lo smaltimento; l’Italia deve ancora trovare dove mettere le sue scorie nucleari – da 33 anni ! – dell’impianto della sua centrale di Caorso (Piacenza), che ha iniziato a produrre energia nel 1981 ed é stata chiusa definitivamente nel 1990.
Per le centrali nucleari, che siamo in grado di produrre oggi, va calcolato il rischio di morti anche negli anni successivi per incidenti; vedi Cernobil e Fukhushima (non esistono centrali sicure al 100%), la centrale nucleare di nuova generazione più sicura sta richiedendo tempi molto lunghi per la sua progettazione, non è realizzabile a breve (chi ne parla come esistente dice un falso).
Ovviamente le nuove centrali sono comunque un poco più sicure delle vecchie, ma non siamo ancora arrivati alla futura centrale con enormi vantaggi.
Negli USA si sta investendo moltissimo in una tecnologia che non è quella futuristica e vantaggiosa senza alcun dubbio, ma si stanno comunque producendo piccole centrali nucleari per piccole utenze; sia case private che piccole circoscrizioni, si pensa così di vendere questo prodotto a livello mondiale con grandi profitti.
Il nucleare è assolutamente vantaggioso; se non si calcolano i costi degli smaltimenti e dei pericoli per gli uomini quando qualcosa non funziona (anche un imprevisto, ma ormai “usuale”: tifone, uragano, terremoto, guerra ecc..).
Insomma tutto dipende da che punto di vista vogliamo guardare il problema.
Il problema della Cop 28, rimane la volontà di chi vuole continuare a fare soldi con il petrolio, il maggior prodotto ancora venduto, e la loro richiesta di “soldoni” al mondo occidentale, che si è arricchito inquinandosi e poi ha esportato tutto quello che inquina (dalle miniere, alle produzioni chimiche, tintorie, stamperie ecc..).
Infatti, l’Occidente ha esportato in Cina, India e paesi poveri molte produzioni inquinanti, ora vuole che questi Paesi che stanno emergendo economicamente, rinuncino al petrolio, al gas e al carbone:
- in soldoni, i paesi emergenti chiedono alti finanziamento all’Occidente ricco; per poter passare a produzioni/utilizzo di sostanze meno inquinanti
- l’Occidente ha promesso di pagare, ma non ha mai pagato quello che ha promesso da ormai molti anni …
Ecco cosa vuol dire problema complesso.
Cinicamente, per l’Italia si deve anche calcolare che, avendo una superficie molto affollata di popolazione, in caso di incidente nucleare sarà molto più alto il numero delle vittime, rispetto ad una centrale nucleare in Mongolia, Siberia o Cina.
