Il 22 giugno 1633, Galileo Galilei fu processato e costretto all’abiura (negazione) delle sue tesi sulla terra che gira intorno al sole.
Infatti, il papa durante il Concilio di Trento parlando ex cattedra; considerato dalla religione in quel momento come Dio, aveva ribadito che era il sole che girava intorno alla terra.
Chi negava la parola di Dio, veniva condannato dall’inquisizione a morte; di solito bruciato vivo, ma l’esecuzione era affidata all’autorità politica; perché la chiesa non poteva macchiarsi del peccato di uccidere !
Galileo, uomo colto e intelligente, fu costretto a negare ripetutamente le sue idee sull’astronomia; gli atti dicono che fu interrogato per ore da un monaco e poi consegnato, dopo prigionia privilegiata in tre locali principeschi, all’inquisitore davanti al quale dovette ripetere la sua abiura.
Salvò così la pelle.
Tutti noi speriamo che mai più nella storia si presentino queste situazioni di prepotenza politico/religiosa, ma anche oggi, purtroppo, nel mondo non abbiamo pochi esempi di carriere possibili solo con abiure del proprio originale credo, sia esso religioso, politico o scientifico.
La situazione è preoccupante se pensiamo ad un mondo dove tutto quello che scriviamo, diciamo viene ascoltato/letto e giudicato in base ad algoritmi i cui elementi di giudizio sono impossibili da conoscere molte volte anche agli stessi specialisti; in quanto frutto di milioni di elaborazioni basate su programmi progettati chissà dove da esseri umani; con tutti i loro limiti morali, culturali e religiosi.
