Quest’anno io non farò regali di Natale (non ho bambini in famiglia); ho avvisato tutti in anticipo.
Dispostissima a fare eccezioni, se la proposta lo merita, come ho fatto per l’amica che mi ha proposto uno scambio di pranzi golosi come felice sostituto.
Ma ecco un’altra proposta alternativa, regalarsi momenti di riposo o svago; programmando mesi prima i costi possono essere più bassi, comunque c’è maggior scelta:
programmare almeno uno dei ponti per il prossimo anno, magari proprio per se stessi e in Italia, evitando l’uso dell’aereo, se possibile; farà ridere qualcuno, ma è un piccolo segno ecologico che è già da tempo molto sentito nel nord Europa.
Le date dei ponti 2024
Pasqua e Pasquetta – domenica e lunedì 31 marzo e 1 aprile 2024.
Liberazione – 25 – 28 aprile domenica (ferie 1 g. poi sabato e domenica = 3 gg con 1 di ferie).
Festa dei lavoratori e ponte – 1 maggio mercoledì – 5 maggio domenica ( con 2 giorni di ferie , 5 giorni di festa se non lavorate il sabato).
Ferragosto – 15 giovedì – 18 agosto domenica (1 giorno di ferie il venerdì per 4 gg. consecutivi).
Tutti i Santi – 1 venerdì – 3 novembre domenica
Sant’Ambrogio e Immacolata – 6 venerdì – 8 dicembre (un giorno di ferie per 3 consecutivi)
Natale e Santo Stefano – 25 Natale mercoledì – 26 Santo Stefano – 27 venerdì – 28 sabato – 29 domenica (solo un giorno di ferie il venerdì per 5 gg consecutivi).
Perché ha scelto “niente regali” ???
I motivi della mia scelta anti-regali sono tanti, in primis lo spreco e la futilità/inutilità della maggioranza dei regali che si ricevono; quindi evitare accuratamente l’orrendo vizio del riciclo di regali penosi e inutili.
Altro serio motivo è quello ecologico, in un mondo pieno di oggetti inutili, perché aggiungerne altri; compresa carta, nastri e confezioni varie.
Ma la mia vera ragione è forse la meno condivisa, ma non superficiale, non fare regali è un segno di avere capito che siamo in tempi difficili, sia dal punto di vista economico che di pace mondiale ( e solidarietà verso le tante vittime di ogni provenienza). La gravità della situazione la sottolinea sempre il papa e quindi non è una mia “fissazione” personale.
E’ tempo di rendersi conto che stiamo per affrontare cambiamenti epocali, probabilmente ancora più importanti di quelli della rivoluzione industriale. Immergersi nel mondo fantastico di chi crede di dover essere ottimista e non pensare; non è il modo migliore per aiutare il futuro di figli e nipoti; è solo fare come lo struzzo che mette la testa nella sabbia, un atto di viltà.
