Lavoro al femminile nero su bianco
Alla Collezione Maramotti ospita da 29 ottobre la personale di Giulia Andreani:
- gli acquerelli raccontano un’epoca.
Prima mostra personale ufficiale in Italia di Giulia Andreani, artista veneziana che vive e lavora a Parigi.
’L’improduttiva’, un progetto con nuovi dipinti, anche in grandi formati, e di acquerelli pensati per la Sala Sud della Collezione Maramotti.
Andreani ci racconta il periodo storico, socio-politcio a Reggio Emilia e dintorni e la nascita della Max Mara e le donne che vi lavoravano.
L’artista ci serve uno scenario di dipinti lievi ad acquarello, sfumati di bianco, nero, blu, che ricordano la pubblicità che vuole le donne sempre e solo felici come abbiamo imparato dagli Usa nel dopoguerra.
Ma Andreani aggiunge del suo; una riflessione sull’emancipazione femminile, compresi i sacrifici richiesti.
L’artista ha indagato sulla vera storia delle donne dell’epoca ricercando tra: archivi reggiani della biblioteca Panizzi, Istoreco, ex ospedale psichiatrico San Lazzaro di fine ’800 e secondo ‘900, diventate opera d’arte con 7 ritratti: le “Sette Sante”.
’L’improduttiva’ è un’opera iconica, ispirata da una fotografia dell’inizio degli anni ’40, dove si vedono le allieve della scuola di taglio e confezioni di Reggio, fondata da Giulia Maramotti, fondatrice della casa di moda Max Mara.
L’artista analizza le donne, in epoche diverse, che subiscono le dinamiche del potere e che lo mostrano nelle espressioni dei visi e negli sguardi.
