GOYA – PITTORE DEGLI STATI D’ANIMO
A PALAZZO REALE
Goya è comunicatore di stati d’animo, la sua arte partecipa attivamente al “gran teatro del mondo” e si fa notare anche per le tracce di polpastrelli che adoperava per stendere il colore.
Goya. La ribellione della ragione
Dal 31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024
L’universo di Goya si può tentare di riassumerlo citando: critica al potere politico e religioso, rappresentazione della crudeltà della guerra, dalla pietas verso i più sfortunati e poveri, lucida interpretazione della società spagnola della sua epoca, una espressività ancora oggi moderna.
Presenti in esposizione: opere come il bozzetto de La Primavera, dal Prado, Annibale vincitore osserva l’Italia dalle Alpi per la prima volta, il bozzetto de Il muratore ubriaco, Gaspar Melchor de Jovellanos, Il Colosso .
La mostra ha lo scopo di ripercorrere le stagioni artistiche di Goya e il suo stato d’animo; sempre presente sulle tele.
Di Goya si può ben dire che “aprì alla modernità pur rimanendo legato al suo tempo”.
Sono anche presenti 233 delle più importanti incisioni che resero Goya maestro di quest’arte e non mancano le relative matrici di rame.
Goya mette nelle incisioni tutto il suo sentire più intimo e libero, angoscia e rifiuto della barbarie della guerra.
Valori universali e atemporali fanno di Goya un grande artista e comunicatore, quanto mai adatto ai tempi odierni.
Il maestro passa d una pittura luminosa degli inizi, ai toni cupi ispirati dalla malattia/vecchiaia e dalla disillusione avuta dopo la Rivoluzione francese. La sua pittura ci parla anche di deboli ed emarginati sociali; I disastri della guerra, Il Manicomio, Scena di inquisizione.
Impossibile non fare un accenno ai sui rossi accesi che evidenziano il passaggio dalla luce al buio.
A correre trasversale alla generale visione cronologica delle sezioni è il fil rouge dell’Uomo Goya e la profondità del suo animo di illuminato. Primo pittore di corte e direttore della Real Accademia di San Fernando; dove entrò dopo due rifiuti.
Goya passa dalla pittura convenzionale delle prime opere che richiedono di sottomettersi alla tirannia della committenza per trovare lavoro, sino alla fase finale della sua vita dove le opere raggiungono vertici rivoluzionari e di assoluta libertà intellettuale.
