Introduzione alla filosofia matematica
di Bertrand Russell
Una delle più celebri opere del filosofo inglese, scritta nel 1918 durante i sei mesi di carcere scontati per aver pubblicato un articolo pacifista.
Si tratta di un grande classico del pensiero epistemologico in cui vengono sinteticamente esposti gli argomenti fondamentali della sua ricerca matematica.
Un libro che andrebbe letto prima di decidere quale università scegliere; se si arriva a comprendere l’importanza di questo testo, si è certamente meritevoli di continuare gli studi, anche quelli più complessi. Non quegli studi dove serve solo una ottima memoria, ma non servonio capacità logiche; che invece sono indispensabili per affrontare la vita con consapevolezza e capacità di discernere chi racconta frottole da chi fa un discorso ragionato e ragionevole.
Introduzione alla filosofia matematica, Bertrand Russell, Longanesi, 224pp., 18,50 euro.
Chi fu Bertrand Russel ?
Figlio di buona famiglia, il nonno fece parte del governo inglese.
Bertrand Russell (1910 al 1916) , filosofo, logico, matematico, attivista e saggista gallese; fu anche un convinto idealista seguiva il movimento pacifista. Laureato in filosofia a Cambridge, fu lettore presso la stessa università dal 1910 al 1916, finché fu rimosso dall’incarico per aver preso posizionecontro la coscrizione obbligatoria (durante la guerra).
Russell fu considerato un profeta della vita creativa e difensore delle virtù della ragione; causando grandi controversie e discussioni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale si trasferì negli Stati Uniti d’America; dove insegnò al City College di New York sino a che le sue idee anticonformiste non lo resero inviso alle autorità.
Tornò in Inghilterra e venne insignito nel 1950 del premio Nobel per la letteratura.
Fu una delle maggiori figure del movimento antinucleare europeo; nel 1966 Russell istituì il Tribunale internazionale per i crimini di guerra, chiamato anche il Tribunale Russell.
Alcuni suoi libri:
Principia mathematica, 1910-13, con A.N. Whitehead
Socialismo, anarchismo e sindacalismo (Socialism, anarchism and sindacalism, 1918),
Le prospettive della civiltà industriale (The prospects of industrial civilization, 1923),
A cosa credo (What I believe, 1925),
Perché non sono cristiano (Why I am not a christian, 1927),
La conquista della felicità (The conquest of happiness, 1930),
Elogio dell’ozio (In praise of idleness, 1935),
Che cos’è la «democrazia» (What is democracy, 1953),
l’ Autobiografia (Autobiography, 1968).
