Scusatemi se parlo di cose serie, so che a molti questo non piace, ma non possiamo ignorare che viviamo in un mondo interconnesso e quello che succede oggi in un luogo non può non riguardare anche noi. Siamo tutti cittadini del mondo, verità scontata anche per chi non lo vorrebbe. Le violenze e gli abusi che avanzano potrebbero un domani riguardare anche i nostri figli e nipoti.
I telegiornali non ne parlano, ma il Sudan sta scivolando verso il genocidio.
Incitamento all’odio e disinformazione sui social media – disuguaglianza globale e accelerazione della crisi climatica.
Fosse comuni visibili da immagini satellitari … ma non se ne parla.
Il mondo non fa praticamente nulla.
Avaaz ha già sostenuto con orgoglio i giornalisti di guerra, dalla Siria allo Yemen, all’Ucraina.
FORSE QUESTO BAMBINO SUSCITA MENO COMPASSIONE DI UN BAMBINO UCRAINO ? ALLORA NON SIAMO DEMOCRATICI E NON POSSIAMO DIRE DI ESSERE BUONE PERSONE – FACCIAMOCI UN BELL’ESAME DI COSCIENZA
STIAMO DIVIDENDO IL MONDO IN POVERI E RICCHI E I POVERI SONO ANCHE TRA NOI E AUMENTERANNO PERCHE’ IL PRESIDENTE DELLA NATO HA DETTO CHE SIAMO TUTTI GIA’ IN GUERRA.
_______
SUDAN
Nelle ultime settimane migliaia di persone sono state massacrate in oltre 27 città. La ronda della morte va di porta in porta lasciando dietro di sé famiglie assassinate, corpi in decomposizione per le strade e fosse comuni visibili da immagini satellitari. Ci sono prove che vengano arruolati e uccisi bambini soldato.
Qualcuno lo chiama già genocidio.
Ma i giornalisti vengono braccati o gli viene impedito di entrare nel Paese, e le atrocità di massa non appaiono nelle notizie, e il mondo non fa praticamente nulla.
Oltre 300mila persone morirono nel genocidio in Darfur 20 anni fa.
Non possiamo lasciare che accada di nuovo. Ecco cosa possiamo fare.
Avaaz ha identificato una “rete dormiente” di giornalisti sudanesi, pronti a lavorare in prima linea.
Possono portare alla luce gli orrori celati, ma hanno bisogno di finanziamenti per prepararsi a operare in una vera e propria zona di guerra. Possiamo sostenere il loro lavoro, e quello di fotografi e verificatori di fatti, oltre a esercitare pressioni politiche mirate a rompere il silenzio. Donando oggi sostieni anche le campagne di Avaaz per i diritti umani.
Non si tratta di “fare una donazione”, bensì di finanziare azioni per prevenire il genocidio. Insieme possiamo amplificare il grido silenzioso del Sudan, scuotendo i leader mondiali prima che sia troppo tardi.
Ora che milioni di noi lo sanno, possiamo fare qualcosa per evitare nuovi possibili attacchi. Dona quello che puoi adesso:
DONO 2€
DONO 4€
DONO 8€
DONO 15€
DONO 30€
ALTRA CIFRA : https://secure.avaaz.org/campaign/it/sudan_break_the_blackout_loc/?bLTjkib&v=151398&lang=it&cid=49294&_checksum=355d9f4904e3bdb15ea4e60af3fdf2634a75e1baa97f6ea0046c6aabd378021e&cl=20826342148&OtherAmount=1
È un’opportunità per intervenire in modo diretto su questo orrore.
La gravità della crisi del Sudan è sconcertante, ma unendo le nostre donazioni possiamo esercitare una straordinaria influenza sui leader mondiali, spingendoli ad agire. In questo modo metteremo in moto qualcosa di molto più grande di quanto potremmo fare da soli: miliardi in aiuti salvavita, missioni urgenti di pace e sanzioni sulle armi di distruzione di massa.
Molte delle campagne di Avaaz combattono proprio ciò che sta dilaniando il Sudan: l’incitamento all’odio e la disinformazione sui social media, la disuguaglianza globale e l’accelerazione della crisi climatica. Quindi, oltre a finanziare azioni concrete per prevenire il genocidio, la tua donazione alimenterà anche le campagne di Avaaz per i diritti umani e la democrazia. Se raccogliamo abbastanza potremo:
Finanziare giornalisti indipendenti che documentino i fatti con foto, filmati e resoconti di prima mano sui ciò che sta accadendo nel Darfur e in tutto il Sudan;
Supportare organizzazioni di verifica delle notizie, contrastare la disinformazione e consentire la copertura internazionale delle atrocità di massa;
Potenziare campagne di sensibilizzazione e mediatiche incisive per sollecitare un’azione politica sul genocidio incombente e più in generale sulla guerra civile; e
Creare un team specializzato in diritti umani per monitorare minacce emergenti e mobilitare milioni di persone in tutto il Pianeta per difendere la democrazia e i nostri diritti fondamentali.
Mi rifiuto di vivere in un mondo in cui il genocidio può passare inosservato, dove “mai più” diventa “ancora e ancora”. Genitori giustiziati lasciano figli orfani in una zona di guerra, e così il Sudan piomba nell’oscurità. Diamo l’allarme di un possibile genocidio ORA:
Quando atti di violenza agghiacciante restano tenuti nascosti, i signori della guerra vincono mantenendo i loro crimini al riparo dal giudizio e dall’azione internazionale.
Ma quando vengono rivelati, i sopravvissuti hanno la possibilità di ottenere giustizia e pace.
Abbiamo già sostenuto con orgoglio i giornalisti di guerra, dalla Siria allo Yemen, all’Ucraina, e possiamo contribuire a rompere nuovamente il silenzio, questa volta in Sudan. Vogliamo davvero poter dire: mai più.
Con infinita speranza e ferma determinazione, sempre,
Mike, Camille, Kaitlin, Abdelrahman, Adela, Bert e tutto il team di Avaaz
PS: Questa potrebbe essere la tua prima donazione al nostro movimento. E che prima donazione! Sapevi che Avaaz si affida interamente alle donazioni dei suoi membri, come questa? In questo modo riusciamo ad essere del tutto indipendenti ed efficaci. Unisciti a oltre 1 milione di persone che hanno donato in questi anni per rendere Avaaz una vera forza per il bene del Pianeta.
Nota: la foto in alto ritrae Adam Abdel, un ba del Darfur centrale. È rimasto gravemente ustionato quando il governo del Sudan ha sganciato una bomba davanti casa sua, a Burgu, il 12 febbraio 2015. Quella violenza è ancora in corso e ci sono già i presupposti per arrivare a un genocidio. Ma a causa dell’estremo pericolo e delle restrizioni che i giornalisti devono affrontare, abbiamo scelto vecchie immagini per ritrarre la violenza in atto oggi. Mentre il Darfur si avvicina nuovamente al genocidio, i giornalisti devono poter documentare le atrocità in atto per impedire altro spargimento di sangue e inchiodare i responsabili. Foto: Adriane Ohanesian
Maggiori informazioni:
Alle radici del conflitto in Sudan (Africa)
Sudan: crescono le violenze e i crimini di guerra contro i civili (Amnesty)
Il Sudan senza pace. Un nuovo genocidio in Darfur 20 anni dopo? (Valigia Blu)
Sudan, cinquanta organizzazioni umanitarie lanciano oggi un appello congiunto: la situazione ormai è fuori controllo (La Repubblica)
Sudan. La Corte penale apre un’inchiesta sui crimini in Darfur (Avvenire)
Avaaz è un movimento globale con oltre 70 milioni di membri, che promuove campagne far valere la voce dei cittadini nelle stanze della politica di tutto il mondo (Avaaz significa “voce” in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team vive in 18 paesi e 6 continenti e opera in 17 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, e seguici su Facebook Twitter o Instagram.
Sei entrato/a a far parte del movimento di Avaaz e hai iniziato a ricevere queste email firmando “Sito delle Petizioni della Comunità” il 2014-08-25 usando l’indirizzo email gr.seregni@gmail.com.
Per essere sicuro/a che i messaggi di Avaaz raggiungano la tua casella di posta, ti preghiamo di aggiungere avaaz@avaaz.org alla tua lista di contatti. Per cambiare il tuo indirizzo e-mail, ricevere le e-mail in un’altra lingua o altre informazioni contattaci utilizzando questo modulo. Per non ricevere più le nostre e-mail, invia un’e-mail a unsubscribe@avaaz.org oppure clicca qui.
Per contattare Avaaz non rispondere a questa e-mail, ma scrivici utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact.
Avaaz.org
27 Union Square West
Suite 500
New York, NY 10003
