A beneficio di quanto scritto dai media italiani che sostenevano/sostengono il contrario
LA NATO NON HA MAI VOLUTO DIALOGARE CON LA RUSSIA PER EVITARE LA GUERRA IN UCRAINA
“E quando in Europa è in corso una vera e propria guerra, diventa ancora più importante disporre di una deterrenza credibile e, rafforzando la nostra deterrenza e difesa … “ Quindi, siamo già in guerra noi tutti della Nato; questo secondo le parole di Stoltemberg (NATO).
Parole di Stoltemberg 17 settembre 2023, più sotto la lunga versione completa del discorso
“Innanzitutto, è ormai un fatto storico che la Finlandia è diventata un membro dell’Alleanza. E dobbiamo ricordare il contesto. Il contesto era che nell’autunno del 2021 il presidente Putin aveva chiesto (anzi, aveva inviato una bozza di trattato che la NATO avrebbe dovuto firmare) che la NATO promettesse di non espandersi ulteriormente. Questo è ciò che ci ha inviato. Ed era una precondizione per non invadere l’Ucraina. Ovviamente non lo abbiamo firmato
È successo il contrario. Voleva che firmassimo quella promessa, di non allargare mai la NATO. Voleva che rimuovessimo le nostre infrastrutture militari in tutti i Paesi alleati che hanno aderito alla NATO dal 1997, vale a dire metà della NATO, tutta l’Europa centrale e orientale, avremmo dovuto rimuovere la NATO da quella parte della nostra Alleanza, introducendo una sorta di classe di appartenenza B o di seconda classe. Lo abbiamo rifiutato
Quindi, è andato in guerra per impedire che la NATO si avvicinasse ai suoi confini, per impedire più NATO ai suoi confini. Ha ottenuto l’esatto contrario. Ha ottenuto una maggiore presenza della NATO nella parte orientale dell’Alleanza e ha anche visto che la Finlandia ha già aderito all’Alleanza e la Svezia ne sarà presto membro a pieno titolo”,
Stoltenberg, segretario generale della Nato, sostiene che la Nato si sia rifiutata di trattare, ovvero avviare un dialogo diplomaticio con la Russia; prima dell’invasione russa, ovvero prima della guerra.
La guerra in Ucraina (Stoltemberg precisa tra Nato e Russia) è scoppiata nel 2014; anche questo pensiero è ammesso da Stoltemberg come fatto storico.
Stoltemberg, nei suoi discorsi, riconsoce pure che Putin cercò un dialogo con la Nato che la Nato rifiutò sempre; quindi Putin decise di dialogare con la Nato prima di aggredire l’Ucraina.
7 settembre 2023 – Stoltemberg riconosce che Putin chiese un dialogo con l’Ucraina.
Stoltemberg conferma che nel novembre 2021, Putin aveva inviato un bozza di trattato alla Nato dove chiedeva che la Nato promettesse, con tanto di firma sul trattato, che non avrebbe mai incluso l’Ucraina tra i suoi associati.
Prima della guerra, lo ha confermato Stoltenberg; Putin chiese di non allargare mai la Nato in Ucraina.
Quindi è lo stesso Stoltenberg a riconioiscere le vere ragioni della guerra con L’Ucraina.
___
DISCORSO DI STOLTEMBERG COMPLETO:
Grazie infinite, signora Presidente, David, Natalie e cari amici del Parlamento europeo. È davvero un grande piacere rivedervi, confrontarmi nuovamente con voi qui al Parlamento europeo perché apprezzo davvero questa espressione di cooperazione NATO-UE, incontrarvi. E come sapete, rafforzare la cooperazione tra la NATO e l’Unione europea è stata per me una priorità assoluta, da quando ho iniziato il mio mandato come Segretario generale della NATO nel 2014. Credo nella cooperazione NATO-UE, perché condividiamo gli stessi valori . Condividiamo le stesse sfide. Siamo due organizzazioni diverse, quindi abbiamo molto in comune.
Come sapete, 600 milioni di europei vivono in un paese della NATO. E quando la Svezia aderirà alla NATO, il 96% dei cittadini dell’Unione Europea vivrà in un paese NATO. Quindi sì, siamo diversi, istituzioni diverse, ma abbiamo molto in comune. E quindi è bello vedere che negli ultimi anni siamo stati in grado di rafforzare la cooperazione NATO-UE in materia di cyber, spazio, infrastrutture critiche, mobilità militare e lavoriamo fianco a fianco nei Balcani occidentali, in Kosovo, e anche nell’affrontare la migrazione illegale nel Mar Egeo e in molte altre aree.
E questo si riflette anche nel fatto che, come hai detto tu, all’inizio di quest’anno ho firmato la terza Dichiarazione congiunta tra i due presidenti dell’UE. La presidente von der Leyen e il presidente Michel. Hanno partecipato al vertice dell’UE a Vilnius, [non udibile] era lì. Durante la mia partecipazione a giugno, ho incontrato tutti i leader dell’UE al Consiglio europeo. Quindi ci incontriamo a livelli diversi, lavoriamo a stretto contatto, riflettendo la realtà che abbiamo così tanto insieme e dobbiamo lavorare insieme.
Vorrei quindi lodarvi come parlamentari europei per aver sostenuto questi sforzi, consentendo un[a cooperazione rafforzata tra l’Unione Europea e la NATO. E, naturalmente, abbiamo ancora molto da fare, ma possiamo essere piuttosto orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare progressi negli ultimi anni nel garantire la partnership, il legame tra le nostre due organizzazioni. [ progresso anche non evitare la guerra in Ucraina ?]
La cooperazione NATO-UE è sempre stata importante, ma la guerra in Ucraina l’ha resa ancora più importante perché questa è la guerra più brutale che abbiamo mai visto, la più grande guerra che abbiamo visto in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale. E questo rende ancora più importante restare uniti.
E la realtà è che il presidente Putin ha commesso almeno due grandi errori strategici quando ha invaso l’Ucraina l’anno scorso. La prima e più importante è stata, ovviamente, la totale sottovalutazione degli ucraini. La forza, l’impegno, il coraggio del popolo ucraino, della leadership politica ucraina e delle forze armate ucraine. L’altro grande errore strategico che ha commesso è stato quello di sottovalutarci. La nostra volontà, il nostro impegno a sostenere l’Ucraina, a stare al fianco dell’Ucraina, con sanzioni economiche, con il sostegno politico, ma non ultimo, con il sostegno militare.
E questo è senza precedenti, quello che abbiamo visto ora, in termini di sostegno militare da parte degli alleati della NATO, dei membri dell’UE, dell’UE, della NATO. E questo è un sostegno molto più grande di quanto ci si aspettasse quando è iniziata questa guerra. Con, con artiglieria avanzata, con missili da crociera a lungo raggio, con sistemi avanzati di difesa aerea, con molte munizioni e, non ultimo, addestramento da parte dell’UE, degli alleati della NATO.
E ora vorrei anche elogiare i Paesi Bassi, la Danimarca e anche la Norvegia per aver annunciato di essere pronti a consegnare gli F-16. E molti alleati hanno anche annunciato di essere pronti ad avviare un addestramento di piloti e tecnici ucraini per consentire loro di possedere F-16.
Quindi, ancora una volta, c’è molto altro che dobbiamo fare, dobbiamo sostenere e sostenere questo sostegno. Ma se ci fermiamo solo un attimo e pensiamo a dove siamo oggi, rispetto a dove pensavamo che saremmo stati poche settimane prima dell’invasione. Penso che dobbiamo riconoscere la forza, l’impegno, non da ultimo consentito dal Parlamento europeo, da parte dei membri dell’UE, degli alleati della NATO, delle nostre istituzioni, per sostenere l’Ucraina.
E questo è estremamente importante riconoscerlo perché è qualcosa che deve continuare. Il nostro sostegno ha contribuito a consentire agli ucraini di lanciare la controffensiva. Gli ucraini stanno gradualmente guadagnando terreno e ciò dimostra l’importanza del nostro sostegno, nonché la nostra capacità e volontà di continuare ad appoggiarlo, perché si tratta di combattimenti pesanti, difficili, ma sono stati in grado di aprire una breccia nelle linee difensive delle forze russe e stanno andando avanti.
E questo è stato anche il chiaro impegno e il chiaro messaggio del vertice NATO di luglio. Che dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina. Questo è stato il messaggio dell’Unione Europea, più e più volte. E l’offensiva sottolinea semplicemente l’importanza di stare al loro fianco.
Al vertice della NATO, il messaggio principale era ovviamente quello di sostenere l’Ucraina. Siamo anche riusciti a compiere progressi nel percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla NATO.
Riconosciamo ciò che ha fatto l’Unione europea, garantendo loro lo status di candidato. Nella NATO, al vertice di Vilnius abbiamo preso decisioni importanti per contribuire ad avvicinare l’Ucraina all’adesione.
Abbiamo ribadito che l’Ucraina diventerà membro della NATO, ma poi abbiamo aggiunto tre elementi che di fatto la avvicinano all’adesione.
In primo luogo, abbiamo concordato un pacchetto sostanziale e anche il finanziamento di un pacchetto sostanziale per garantire la piena interoperabilità tra le forze armate ucraine e la NATO, e l’interoperabilità tra le nostre forze armate. Ed è davvero un modo, in termini pratici, per avvicinare l’Ucraina all’adesione alla NATO. La seconda cosa che abbiamo fatto è stata rafforzare la loro cooperazione politica istituzionalizzata. Abbiamo istituito qualcosa chiamato Consiglio NATO-Ucraina, in cui non incontriamo l’Ucraina come partner, ma ci incontriamo da pari a pari attorno a un tavolo. 31 alleati, presto 32, e poi con l’Ucraina, attorno al tavolo da pari a pari.
Questo consiglio può prendere decisioni. Può riunirsi con breve preavviso, può affrontare la crisi, come abbiamo fatto subito dopo il vertice, quando l’accordo sul grano è stato sospeso. E il piano ora è quello di trasformare davvero il [Consiglio] NATO-Ucraina in uno strumento pratico e importante per rafforzare i legami tra NATO e Ucraina.
E la terza cosa che abbiamo fatto al vertice della NATO è stata quella di rimuovere i requisiti del Piano d’azione per l’adesione dell’Ucraina. Perché prima l’idea era quella di concedere al Paese il Piano d’azione per l’adesione e questo era un passo verso l’invito. Al vertice di Vilnius abbiamo affermato che non è necessario un piano d’azione per l’adesione. Perché l’Ucraina si è solo avvicinata alla NATO. Quindi ora trasformiamo il processo di adesione da un processo in due fasi a un processo in una sola fase.
E queste tre cose, l’interoperabilità, il Consiglio NATO-Ucraina e l’eliminazione del requisito del Piano d’azione per l’adesione dell’Ucraina, dimostrano che l’Ucraina non è mai stata così vicina all’adesione alla NATO come adesso.
E lasciatemi concludere dicendo che ciò riflette la realtà politica secondo cui le nazioni sono sovrane. Le nazioni decidono da sole e l’Ucraina ha ovviamente il diritto di decidere la propria strada. E spetta all’Ucraina e agli alleati della NATO decidere quando l’Ucraina diventerà membro. La Russia non può porre il veto all’adesione di alcuno Stato sovrano e indipendente in Europa. L’altra questione principale del vertice NATO è stata quella di rafforzare la nostra deterrenza e difesa. Perché fondamentalmente la NATO ha due compiti quando si tratta della guerra in Ucraina. Uno è sostenere l’Ucraina come fanno gli alleati della NATO e la NATO. Il secondo è prevenire l’escalation.
Pertanto, abbiamo già rafforzato la nostra presenza nella parte orientale dell’Alleanza, per inviare un messaggio molto chiaro a Mosca. Per eliminare ogni spazio per malintesi, errori di calcolo. Che la NATO è lì per difendere ogni centimetro del suo territorio, uno per tutti, per uno.
Al vertice della NATO abbiamo concordato nuovi piani per la difesa dell’intera Alleanza. Abbiamo anche concordato di istituire e identificare più truppe ad alta prontezza, 300.000 soldati su diversi livelli di alta prontezza, e anche di avere più capacità aeree e navali, pronte a rinforzarsi rapidamente se necessario.
Lo scopo è prevenire la guerra. Lo scopo di ciò è garantire che la NATO continui ad essere l’Alleanza di maggior successo nella storia perché abbiamo impedito qualsiasi attacco militare contro qualsiasi alleato della NATO. E quando in Europa è in corso una vera e propria guerra, diventa ancora più importante disporre di una deterrenza credibile e, rafforzando la nostra deterrenza e difesa, stiamo prevenendo la guerra, preservando la pace per gli alleati della NATO, perché non c’è spazio per errori di calcolo.
E la terza cosa è che gli alleati della NATO hanno davvero dimostrato ora che stanno mantenendo l’impegno che abbiamo preso nel 2014, perché la guerra non è iniziata nel febbraio dello scorso anno. Tutto è iniziato nel 2014. L’invasione a tutti gli effetti è avvenuta l’anno scorso, ma la guerra, l’annessione illegale della Crimea e della Russia, è entrata nel Donbas orientale nel 2014.
Da allora, la NATO ha attuato il più grande adattamento di questa Alleanza nella storia moderna, da decenni. E parte di questo è investire di più nella difesa. Penso di avervi già detto che so che è difficile stanziare soldi per la difesa, perché la maggior parte dei politici vuole spendere soldi per la sanità, per l’istruzione, per le infrastrutture invece che per la difesa. Ma a volte bisogna investire nella difesa e quando le tensioni aumentano, i rischi aumentano [non udibili] dobbiamo investire di più.
E quest’anno ci aspettiamo che gli alleati della NATO aumentino la spesa per la difesa di oltre l’8% in termini [impercettibili]. Si tratta dell’aumento più grande degli ultimi decenni, e la maggior parte di loro, anche membri dell’UE, lo stanno prendendo molto sul serio. Più soldi per la difesa ci permettono anche di investire di più nella produzione di munizioni, che è estremamente critica. Accolgo con favore gli sforzi. Accolgo con favore le decisioni dell’Unione europea, che vanno di pari passo con ciò che facciamo nella NATO. Nella NATO esistono diversi accordi per l’approvvigionamento congiunto di munizioni, lo facciamo da molti anni. Abbiamo una cosa chiamata agenzia di sostegno e approvvigionamento della NATO. Accolgo con favore gli sforzi dei membri dell’UE, alleati della NATO, per incrementare la produzione e lavoriamo a stretto contatto con l’industria della difesa in tutta l’Alleanza, nell’UE ma anche nei paesi alleati non UE. Per produrre sempre più spesa,
Poi infine sulla Svezia. Innanzitutto è storico che ora la Finlandia sia membro dell’Alleanza. E dobbiamo ricordare lo sfondo. Il contesto era che nell’autunno del 2021 il presidente Putin aveva dichiarato, e di fatto inviato, una bozza di trattato che voleva che la NATO firmasse, di promettere di non più allargare la NATO. Questo è ciò che ci ha inviato. Ed era una precondizione per non invadere l’Ucraina. Ovviamente non l’abbiamo firmato.
È successo il contrario. Voleva che firmassimo quella promessa, cioè di non allargare mai la NATO. Voleva che rimuovessimo le nostre infrastrutture militari in tutti gli alleati che hanno aderito alla NATO dal 1997, vale a dire metà della NATO, tutta l’Europa centrale e orientale, dovremmo rimuovere la NATO da quella parte della nostra Alleanza, introducendo una sorta di B, o di seconda classe appartenenza. L’abbiamo rifiutato.
Quindi è andato in guerra per impedire che la NATO, ancora la NATO, si avvicinasse ai suoi confini.
Ha ottenuto l’esatto contrario. Ha ottenuto una maggiore presenza della NATO nella parte orientale dell’Alleanza e ha anche visto che la Finlandia ha già aderito all’Alleanza e la Svezia ne sarà presto membro a pieno titolo. Perché al vertice di Vilnius abbiamo concordato una dichiarazione in cui si esprimeva chiaramente come la Svezia farà di più, darà seguito all’accordo stipulato a Madrid sulla lotta al terrorismo e affronterà anche le questioni relative all’esportazione di attrezzature militari, e poi Türkiye ha chiarito che ratificheranno al più presto possibile.
Ciò è stato ribadito più volte dal presidente Erdogan. Mi aspetto quindi che, quando il parlamento turco si riunirà nuovamente nel corso dell’autunno, la ratifica avvenga il prima possibile, come è stato affermato più volte. E allora saremo 32 alleati, e sia la Svezia che la Finlandia ne faranno parte.
Questo è positivo per i paesi nordici. È un bene per la Finlandia e la Svezia. Ed è positivo anche per la NATO. E dimostra che quando il presidente Putin ha invaso un paese europeo per impedire l’espansione della NATO, ha ottenuto l’esatto contrario.
Penso di aver usato i miei 10 minuti o anche di più. Quindi penso di fermarmi qui per concedere quanto più tempo possibile ai commenti e alle domande e attendo con ansia le nostre discussioni. Grazie mille.
