Una Firenze insolita – senza farsi trasportare nei luoghi più turistici.
ESTATE NELLA CITTÀ DEL GIGLIO IN COMPAGNIA DI OSCAR WILDE
Viaggio tra le bellezze di Firenze, luoghi da assaporare un po’ alla volta, concedendosi un soggiorno per farsi ispirare e attraversare le vie sulle tracce del grande scrittore esteta.
Artisti e grandi scrittori del passato hanno attraversato l’Italia in cerca di ispirazione, trovando nella città di Firenze le risposte ai loro dubbi e ai loro tormenti.
Tra loro anche l’esteta Oscar Wilde che visitò la capitale del Rinascimento nell’estate del 1875, trovandovi moltissimi spunti.
Un’occasione unica per farsi ispirare dal suo viaggio e seguirne le orme, ripercorrendo le tappe che lo hanno ispirato ed emozionato al punto da comporre diversi poemi.
Una vacanza all’insegna della bellezza e della raffinatezza.
Tra i grandi del passato che non hanno resistito al fascino di questa regione e del suo capoluogo ce n’è uno in particolare che durante il suo soggiorno rimase così colpito dalla capitale del Rinascimento da volerci tornare una seconda volta: lo scrittore e poeta Oscar Wilde.
L’autore dallo stile sferzante e impertinente, famoso in tutto il mondo per l’uso frequente di aforismi e paradossi, visitò Firenze nell’estate del 1875 quando era uno studente dell’Università di Oxford. Nonostante passò anche per Venezia, Verona, Milano, Padova e Bologna, qualcosa della città del Giglio sembrò lasciare in lui un segno indelebile come lui stesso racconta nelle lettere che inviò al padre.
A catturare subito la sua attenzione fu la Basilica di San Lorenzo con i suoi “stupendi blocchi di marmo, lucidi come specchio”: da qui inizia, infatti, l’itinerario per partire alla scoperta della Firenze di Oscar Wilde, ripercorrendo i passi del grande scrittore che amava provocare i suoi lettori per indurli a riflettere.
In una lunga lettera al padre Sir William, il giovane letterato, descrive la bellezza della basilica, lasciandosi incantare dalla tomba di Giuliano de’ Medici, realizzata da Michelangelo con le magnifiche statue del Giorno e la Notte.
Il ventenne Wilde si abbandona alle sensazioni che gli suscitarono la contemplazione dei variopinti mausolei medicei per passare poi alla Biblioteca Medicea Laurenziana, alla quale si accede dal chiostro della Basilica di San Lorenzo. Qui il padre dell’estetismo si interessa ai documenti antichi, tuttora conservati all’interno della biblioteca che racchiude alcune delle raccolte di manoscritti più importanti al mondo tra cui testi ecclesiastici e di natura privata appartenuti alla famiglia Medici di Cosimo il Vecchio. Oltre alle rarissime collezioni, il poeta notò anche la raffinatissima e bellissima architettura del luogo che porta la firma del grande Michelangelo Buonarroti.
Per proseguire la visita sulle tracce dell’autore bisogna recarsi al Museo Archeologico di Firenze, situato a Palazzo della Crocetta: qui Oscar Wilde fu affascinato dall’arte etrusca e in particolare da una grande tomba in pietra con un affresco raffigurante un carro che porta un giovane nudo verso il paradiso.
All’epoca le opere descritte da Wilde si trovavano nel monastero di Sant’Onofrio presso il Cenacolo del Fuligno, ma ciò che impressiona il giovane scrittore fu quello che lui stesso definisce “the state of happiness after death” che pervade la cultura etrusca. Il museo, che egli definisce “Interessantissimo” al punto da descrivere minuziosamente gli oggetti e le monete ammirate, ospita tantissimi reperti: i sarcofagi, le urne di ogni forma e dimensione, gli utensili domestici, le spade e la grande collezione di monete, compresa quella che fu descritta dal poeta in una lettera inviata al padre.
Il museo ospita anche un’ampia sezione dedicata all’arte egizia, considerata però da Oscar Wilde troppo “grotesque and uncouth” cioè grottesca e rozza in confronto a quella etrusca.
Stravagante per il suo tempo, ma anche provocatorio e fuori dal comune, lo scrittore irlandese scelse di visitare la città di Firenze in un modo del tutto originale, senza farsi trasportare nei luoghi più turistici.
Lui che amava dire “La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta” ha composto diversi versi negli anni 80 dell’800, tornato dal suo viaggio in Italia, e tra i luoghi che ebbero su di lui un impatto notevole non poteva mancare: l’Abbazia di San Miniato al Monte. Il poeta fu impressionato dalla storia del santo che secondo la leggenda fu decapitato sulle rive del fiume Arno e con la propria testa fra le mani raggiunse il colle per morire nel punto in cui oggi sorge l’Abbazia. La storia lo ispirò al punto da scrivere una poesia in cui Wilde parla della sua ascesa, sia fisica che spirituale verso la basilica romanica, invocando la protezione della beata Vergine Maria.
Wilde costruisce così la propria identità poetica, abbandonandosi ad una riflessione personale, morendo per poi rinascere e potersi finalmente esprimere.
Il viaggio alla scoperta della Firenze dello scrittore esteta si conclude con una passeggiata lungo il fiume Arno, aspettando il tramonto.
Il suo poema del 1881 “By the Arno”, da lui scritto per omaggiare questo luogo è un invito ad apprezzare la bellezza che ci circonda ogni volta che ne abbiamo l’occasione. Il fiume gli ricorderà per sempre la bellissima Firenze che “lasciò con rimpianto” al punto da tornarci nel maggio del 1894.
La sua eredità è l’arte di amare il bello e l’invito a vivere un po’ come il personaggio dandy tanto amato e criticato del romanzo “Il ritratto di Dorian Grey”.
Indubbiamente la città di Firenze è ricca di bellezza ad ogni angolo, una bellezza che vale la pena vivere e assaporare senza fretta attraversando le vie in compagnia del fantasma di Oscar Wilde.
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PER CHI CERCA UN HOTEL QUATTRO STELLE
Grand Hotel Mediterraneo
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Particolarmente sensibile alle tematiche legate all’ambiente, l’hotel è dotato di impianti efficienti e di tecnologie all’avanguardia per ridurre l’impatto ambientale, si impegna a razionalizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e ad ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica oltre a seguire le pratiche di riciclo dei rifiuti. Adotta inoltre una filosofia eco-friendly offrendo servizi “Green”, come le biciclette elettriche a disposizione degli ospiti, e si impegna alla riduzione degli sprechi.
L’hotel è anche sensibile al tema del turismo accessibile offrendo camere e spazi pubblici accessibili alle persone con disabilità, tra cui rampe di accesso, ascensori con spazio per sedie a rotelle e bagni appositamente attrezzati. In aggiunta l’hotel offre servizi di assistenza personalizzata per garantire il massimo comfort e la massima sicurezza per i viaggiatori con esigenze specifiche.
La cucina del Grand Hotel Mediterraneo inoltre fa parte del circuito dell’Associazione Italiana Celiachia e propone un’ampia scelta di alimenti gluten free a colazione, pranzo e cena.
La struttura dispone del più grande centro congressi alberghiero di Firenze, il Globo, con 15 sale riunioni, perfetto per organizzare piccoli e grandi eventi corporate, congressi e convegni. Offre inoltre un ampio garage.
È pet friendly, ha specifiche politiche e servizi che permettono agli animali domestici di soggiornare e di essere accolti nel modo migliore.
Un piccolo parco separa l’entrata dell’hotel dal lungofiume, e un’area pubblica riservata agli animali si trova a pochi passi, ottime occasioni per fare una passeggiata rilassante insieme al proprio amico a quattro zampe.
FH55 HOTELS
È un gruppo alberghiero fondato nel 1955 da Dino Innocenti, pioniere nel settore dell’hôtellerie, che inizia creando il Grand Hotel Mediterraneo di Firenze. La storia continua nel 1968 con la costruzione del Grand Hotel Palatino a Roma, a due passi dal Colosseo. Successivamente il gruppo prosegue la sua crescita con l’acquisto dell’Hotel Calzaiuoli, nel cuore di Firenze che apre nel 1984. Alla scomparsa del fondatore, gli eredi divenuti nel frattempo titolari delle strutture, continuano la politica di espansione e nel 1995 acquisiscono l’Hotel Villa Fiesole. Oggi FH55 HOTELS è un gruppo alberghiero composto da 4 strutture, ognuna con una propria identità, ma accomunate da quei valori che la proprietà trasmette quotidianamente a tutto lo staff e alla direzione degli alberghi.
Il Gruppo FH55, alla luce degli ultimi catastrofici eventi e consapevole dell’enorme impatto che l’alluvione ha avuto sulle comunità locali, ha deciso di assumere un ruolo attivo nella ricostruzione e nel sostegno. Si è impegnato a essere al fianco degli alluvionati dell’Emilia Romagna proponendo nei menù dei suoi ristoranti un piatto speciale, un’eccellenza della cucina Romagnola: Tortellino “alla moda di Bologna” con fonduta di Parmigiano 24 mesi da Vacche Rosse D.o.p. Per ogni piatto venduto verranno così devoluti 2,00 Euro al Fondo Istituito dalla Protezione Civile in sostegno alle popolazioni colpite.
Lungarno del Tempio 44, 50121 Firenze
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