OGGI LA PRIMA EMERGENZA MONDIALE E’ L’EBOLA !
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Danni all’ambiente e all’uomo dalle specie animali da importazione.
ALLARME SALUTE PER L’EQUILIBRIO DELLE SPECIE ENDEMICHE E PER L’UOMO.
ACQUISTI INDISCRIMINATI DI SPECIE TROPICALI, POI LIBERATE NELL’AMBIENTE PER DISFARSENE,
I CONTINUI SPOSTAMENTI DI MATERIALI CON NAVI CARGO E UMANE CON I VARI MEZZI A DISPOSIZIONE, HANNO CAUSATO L’INTRODUZIONE DI ANIMALI SCONOSCIUTI E CHE POSSO CAUSARE GRAVI DANNI ALLE SPECIE LOCALI E ALL’UOMO.
-ZANZARA TIGRE: portatrice di ben 22 tipi di Arbovirus: West Nile, Ross River, Dengue ecc..; può essere MOLTO pericolosa.
-VESPA ASIATICA: uccide le api nostrane che producono miele e causa danni all’impollinazione con la conseguente riduzione nella produzione della frutta.
-RATTO GRIGIO: portatore di malattie mortali ( salmonellosi, afta epizootica, adenvirosi, leptospirosi, listeriosi, rickettsiosi, arborvirosi, leihsmaniosi, verminosi …diffuse anche la peste nera,) Questa invasione è in atto da secoli ed ha rivelato una fortissima capacità di adattamento ai veleni somministrati.
-PROCIONE: veicola la rabbia e un parassita che attacca il sistema nervoso umano.
-GAMBERO ROSSO: porta all’estinzione del nostrano gambero di fiume.
-PESCI ROSSI: provocano la scomparsa di tritoni, salamandre e rane.
-PESCE SILURO: distrugge cavedani e barbi, ma non solo.
-PESCE GATTO: aggressivo e vorace uccide le specie locali.
-TESTUGGINE D’ACQUA DOLCE: mette a rischio la sopravvivenza della tartaruga nostrana.
-SCOIATTOLO AMERICANO: decorticazioni arboree, prelievo frutti e semi (grave problema in Piemonte per la produzione di nocciole).
-NUTRIA: distruzione della vegetazione acquatica, danni all’agricoltura, l’attività frenetica delle nutrie porta a danni enormi per canali e torrenti sino a causarne l’esondazione; soprattutto se l’uomo non sopperisce con una costante e costosa manutenzione.
Questo non è un elenco completo, ma solo un esempio di quanti danni si possano fare introducendo specie diverse nell’ambiente.
Una delle cause principali di questo tipo di danno sta nello sversamento della zavorra di acque tropicali in acque nostrane.
-ESEMPIO: una nave carica zavorra nelle acque dell’Atlantico e poi la sversa nel Pacifico; un enorme numero di specie marine tipiche dell’Atlantico possono essere causa di distruzione delle specie locali o portare malattie sconosciute alle specie endemiche.
Nel Mar Nero l’introduzione di una medusa ha ridotto alla fame intere famiglie di pescatori.
Il pericolo viene anche dall’
–ingestione di mitili che possono essere contaminati da alghe tropicali, contenute nella zavorra, e che producono tossine molto pericolose per l’uomo.
-Nell’alto Atlantico vengono versate 5 milioni di tonnellate di zavorra ogni anno, se queste acque non vengono preventivamente trattate, e le compagnie non lo fanno per evitare i costi che ciò comporta, il pericolo di invasioni di specie differenti, pericolose e/o maggiormente aggressive è assolutamente reale.
Stiamo andando incontro a una globalizzazione non solo dell’economia e delle culture, ma anche animale e vegetale; con possibili gravi pericoli per la nostra salute.
Sempre in nome delle leggi del libero commercio;
–senza le doverose limitazioni protettive per la salute del cittadino e dell’ambiente.
Quando dico “gli animalisti sono la più grande sciagura per gli animali e per la natura” è esattamente questo che intendo, nel post qui in basso osserviamo gli animalisti di Nemesi Animale intenti a portare lo scoiattolo rosso all’estinzione, questo perché hanno una visione disneyana della natura e non riescono ad accettare il concetto di competizione tra specie alloctone e specie autoctone per l’occupazione della nicchia ecologica.
LAV ed ENPA ci spiegano la loro teoria degli ecosistemi. Se vogliamo proteggere lo scoiattolo rosso, basta non vendere più scoiattoli grigi. A quelli esistenti chiederemo gentilmente di far uso del condom.
La filosofia, che noi ben conoscevamo, è quella di proteggere gli “individui” animali, e non le specie. Peccato che gli ecosistemi si facciano abbastanza un baffo delle teorie filosofiche del diritto che gli animalisti partoriscono durante i propri onanismi intellettuali, e continuino a considerare tragicamente gli individui come puri strumenti di specie.
L’idea della tutela dell’ “individuo animale” cozza contro il funzionamento stesso della natura; conseguenza di questa teoria bizzarra è infatti che viene tutelato il grigio, e non il rosso, poiché per tutelare il rosso bisognerebbe lottare contro il grigio. Mancano, dopotutto, gli animalisti, di un fondamentale riconoscimento: il fatto che l’uomo stesso ha potuto garantire protezione ai propri “individui” solo perché vince nella lotta fra specie, e viceversa, può vincere nella lotta fra specie proprio in virtù degli stretti legami sociali fra individuo e individuo. L’individuo, nel contesto naturale, esiste solo come strumento di propagazione della specie, e se smettesse di lottare per essa porterebbe in breve la propria specie all’estinzione. Vale per lo scoiattolo come per l’umano.