Alla fine si sono ritirati
Putin ha definito la rivolta armata una “pugnalata alla schiena”
E’ stata trovata: “una soluzione accettabile, con garanzie di sicurezza per i combattenti di Wagner”.
Prigoshin ( leader del gruppo paramilitare Wagner) aveva detto: “Metteremo fine al caos che sta avvenendo in questo paese” precisando di avere sotto il suo controllo 25mila uomini e minacciando di arrivare a Mosca. Di fatto hanno marciato sino a 200 chilometri da Mosca, ed erano entrati nella città di Rostov sul Don ( 958,90 km da Moscala e sede del quartier generale dell’8a armata e del distretto federale meridionale della Russia) vicinissima all’Ucraina del sud, nel sud della Russia dove avevano lanciato una: “marcia per la giustizia”.
Diverse testimonianze hanno riferito che un secondo distaccamento della Wagner avrebbe raggiunto Voronezh (519 chilometri da Mosca), una città molto più a nord di Rostov e molto più vicina a Mosca.
Secondo fonti dell’Intelligence britannica: i reparti della Wagner, entrati in territorio russo attraversando il confine ucraino in più punti e sarebbero arrivati a 200 chilometri da Mosca in poche ore.
Il leader del gruppo paramilitare Wagner Yevgeny Prigozhin ha accettato di interrompere la marcia dei suoi mercenari verso Mosca.
Tutto questo è accaduto dopo un colloquio telefonico con il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Tass”.
Lukashenko, d’accordo con Putin, “ha avuto colloqui con il capo della Wagner, Prigozhin. I negoziati sono durati tutto il giorno. Di conseguenza, sono giunti ad accordi sull’inammissibilità di scatenare un sanguinoso massacro . Prigozhin ha accettato la proposta del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko di fermare l’avanzata di membri armati della compagnia Wagner sul territorio russo e di compiere ulteriori passi per allentare le tensioni“.
Prigozhin ha dichiarato: “Dal momento che ci rendiamo conto di tutta la responsabilità del fatto che può essere versato sangue russo, facciamo tornare indietro le nostre colonne, verso le basi, secondo i piani”.
Lukashenko: “Garanzie per Wagner, negoziati tutto il giorno”.
Ovviamente non sappiamo quanto queste garanzie potranno valere nel tempo.
Il mondo si domanda quali conseguenze, se ce ne saranno, potranno vedersi nei combattimenti dei russi nella guerra in Ucraina.
Putin ha riconosciuto che la Russia sta combattendo “la battaglia più dura per il suo futuro”.
