Le motivazioni di abbandono del lavoro, sono anzitutto nella ricerca di condizioni economiche più soddisfacenti; soprattutto in Italia il paese d’Europa dove i salari non solo non sono cresciuti; come avviene anche in Romania, ma addirittura sono diminuiti negli ultimi trent’anni.
Secondo l’ INPS, circa 307mila persone in Italia hanno dato le dimissioni dal loro lavoro nel primo semestre del 2022; il dato più alto degli ultimi otto anni.
Rispetto al 2021, l’IINPS ha registrato un incremento delle dimissioni del 35%.
il fenomeno delle dimissioni volontarie, secondo l’Associazione Italiana Direzione Personale, riguarderebbe circa il 60% delle aziende italiane.
Le posizioni interessate sono: da quelle dirigenziali a quelle più impiegatizie, ma coinvolgono soprattutto il settore informatico, digitale e le aree marketing e vendite.
Il fenomeno non è solo italiano
Da segnalare un profondo solco economico, sociale e culturale, creatosi tra la generazione dei ‘baby boomer’, oggi al vertice delle aziende, e i millenial.
Nel mondo esiste un movimento di dimissioni volontarie che sta interessando le sue aree più sviluppate come: Stati Uniti ed Europa in testa; giovani lavoratori e lavoratrici stanno lasciando il posto di lavoro alla ricerca di una attività più soddisfacente.
Nel periodo del lockdown, nel 2020, il 40% delle persone negli USA hanno perso il lavoro, il numero più alto dal dopoguerra a oggi e i sussidi erano più alti degli stipendi. Il che vuol dire che lo stato ritiene che gli stipendi siano enormemente bassi, rispetto al costo della vita. Togliere i sussidi è un modo per obbligare al lavoro persone che sono sottopagate e non hanno una specializzazione per aspirare a qualcosa di meglio per la loro vita.
Parola di Elon Musk CEO della Tesla:
“Il lavoro da remoto non è più accettato [dopo il lockdown]”. “Tutti quelli che intendono lavorare da remoto devono essere in ufficio per un minimo (e sottolineo *un minimo*) di 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla. Se ci sono collaboratori straordinari per cui questo non sarà possibile, giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso”
IL LIBRO:
Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita
di Francesca Coin
Francesca Coin analizza le ragioni della crescita di una tendenza del tutto inattesa.
Ci hanno sempre ripetuto che il lavoro è ciò che ci definisce, il fondamento della nostra dignità di esseri umani.
E allora perché, in tutto il mondo, sempre più persone si dimettono?
Negli ultimi anni abbiamo avuto diverse occasioni per chiederci se la vita che stiamo vivendo è quella che vogliamo vivere.
Per molti la risposta è stata no.
Questo perché è cresciuta l’indisponibilità a sottostare a regole tossiche e vessatorie che numerosi contesti lavorativi impongono.
A partire dal vissuto delle lavoratrici e dei lavoratori – soprattutto in Italia – Francesca Coin analizza le ragioni della crescita di una tendenza del tutto inattesa, e mostra come oggi dimettersi significhi non solo impedire alle condizioni di sfruttamento di deteriorare la nostra salute e le nostre relazioni, ma anche riconquistare tempo per noi stessi e per la nostra vita.
Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita, Francesca Coin, Einaudi, 288 pp., 17,50 euro.
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COPERTINA: Cervello e futuro – 2021 – particolare in plastica a rilievo – di – Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche
