Schierarsi per questa guerra delle guerre, potrebbe aiutare a saldare altri pezzi di guerre nel mondo per dividere il mondo in due e poi arrivare alla guerra mondiale.
Questa guerra non la vince nessuno, la può perdere l’umanità; dicono in molti studiosi molto lucidi come il papa, ma anche generali statunitensi.
Un conflitto che rischia di scivolare di mano ai protagonisti.
Non è più una guerra tra Russia e Ucraina, ma tra Russia e Nato.
Questa guerra in Ucraina sta creando una carneficina in Ucraina e una gravissima crisi economica mondiale, alimentare ed energetica.
Tanti stati, la maggioranza della popolazione mondiale, non accetta le sanzioni imposte per questa guerra, parliamo di: Cina, India, Pakistan, Brasile, Emirati Arabi, Arabia Saudita … e molto altro sud del mondo.
LE PAROLE DI UNO STUDIOSO AMERICANO PER CAPIRE ANCHE ALTRE OPINIONI
Jan Brenner, americano, politologo, fondatore di Eurasia (principale centro USA di ricerche sui rischi internazionali), ex consulente del Foreign Service Institute, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e Westinghouse. Ecco cosa sostiene: (fonte: https://www.sinistrainrete.info/geopolitica/22992-alessandro-visalli-michael-brenner-american-dissent-on-ukraine-is-dying-in-darkness-ovvero-tempi-da-canaglia.html)
- “La crisi che porta alla invasione russa ha poco a che fare con l’Ucraina. Mentre ha a che fare con la Russia e con la politica estera americana, volta da almeno un decennio solo a renderla debole e incapace di affermarsi negli affari europei. L’obiettivo di questa politica è uno: “vogliamo che la Russia sia emarginata, neutralizzata come potenza in Europa”. Quel che risulta frustrante è che Putin è riuscito a ricostruire una Russia stabile che ha un suo proprio senso dell’interesse nazionale e che ha una visione del mondo diversa da quella Usa.
- Putin e la Russia non sono interessati all’espansione.
- L’Ucraina è per loro decisiva, non solo per ragioni storiche e culturali, ma perché sullo sfondo della storia russa è intollerabile che aderisca alla Nato e diventi organicamente un paese nemico. Per dare forse un’idea, aggiungo, potrebbe essere come se il Texas aderisse ad una potenza ostile e nemica.
- Putin nel continuum degli atteggiamenti dei ceti decisionali russi, da falco a colomba, è sempre stato più vicino alle seconde. Quasi tutte le forze più potenti ritengono, ben più di Putin, che la Russia è stata sfruttata dall’Occidente e che la politica accomodante e di adesione o di riconoscimento come attore legittimo (più volte tentata da Putin) sia illusoria. Se cambierà il governo russo sarà solo in peggio.
- Ci sono prove convincenti che quando Biden è salito al potere “ha preso la decisione di creare una crisi sul Donbass per provocare la reazione militare russa ed usarla come base per consolidare l’Occidente, unificandolo”. Costringendo in particolare l’Europa a schiacciarsi sulla strategia americana.
- Un obiettivo atteso era destabilizzare la Russia, causando la caduta di Putin, ma questa ipotesi non è plausibile. Solo persone come Blinken, Sullivan e Nuland possono crederci.
- Per ottenerlo hanno iniziato per otto anni a rafforzare l’esercito ucraino, con armamenti e consulenti, probabilmente forze speciali sul campo (Usa, britanniche e francesi).
- L’assalto al Donbass è stato pianificato, con una decisione finale assunta a novembre ed una data di attacco in massa fissata a febbraio dagli Usa. A febbraio, seconda settimana, Biden disse che se l’invasione russa fosse stata limitata allora ci sarebbe stata discussione entro la Nato per la risposta, oltre le sanzioni, ma se fosse stata massiccia (come è stata), allora tutti sarebbero stati d’accordo di “uccidere il Nord Stream II”[10] e prendere misure senza precedenti verso la Banca centrale russa.
- I russi hanno capito tutto il piano di gioco e che sarebbe accaduto presto.
- quando il 18 febbraio l’Ucraina ha intensificato di 30 volte i bombardamenti sul Donbass, poi ancora di più il 21, i russi hanno agito prima dell’offensiva generale perché militarmente era l’unica cosa da fare ormai.
Tutta questa cronologia è l’esatto opposto della “storia di fantasia” che pervade il discorso pubblico”.
Questa guerra sta rischiando di andare fuori controllo, perché se l’obbiettivo è detronizzare Putin non si affermare che il rischio nucleare mondial e non esista, senza mentire; infatti la Russia ha sempre detto che il nucleare sarà usato, se si mette a repentaglio la sua sicurezza. Cosa che farebbero anche Stati Uniti o Cina.
PAPA FRANCESCO – 15 maggio 2023
Nessuno si è mai presentato davanti al papa con un quaderno di appunti con domande/affermazioni preparate prima !
Perché ?
Perché dal papa si va come da un capo di stato, soprannaturale per chi ci crede; che ha alle spalle non solo i millenni di esperienza/anche errori della Chiesa, ma un suo preciso percorso anche umano di grande esperienza, cultura e sensibilità pastorale.
L’altro giorno il presidente dell’Ucraina si è presentato da papa Francesco con un quaderno di domande/affermazioni scritte da elencare leggendole. Forse non è l’atteggiamento più rispettoso, già prima di ogni parola.
Il papa guadagna consenso fuori dall’Occidente
Il papa non ha accettato, per fortuna, di porsi da una parte o dall’altra, e il papa sta pagando un prezzo altissimo (8 concistori senza un cardinale ucraino), perché non può schierarsi per la guerra delle guerre che potrebbe saldare altri pezzi di guerre nel mondo per dividere il mondo in due e poi arrivare alla guerra mondiale.
Il papa non vuole schierarsi per la guerra mondiale.
__
COPERTINA: Picasso – Guernica particolare
