Scrittrice e giornalista – poliglotta – giramondo – ramante della natura – questa fu Alma M. Karlin (1889–1950).
Sono in Slovenia alle terme e girovagando nei dintorni, a Celje, ho appreso di due donne assolutamente uniche, ma con tanto da raccontare; della località preciserò nei prossimi articoli.
Le due donne, le ho conosciute nel museo Pokrajinski di Celje; una è la sopranominata Alma M. Karlin, l’altra la ricercatrice antropologa Barbara Tnovec; quest’ultima mi ha parlato della Katlin con tale conoscenza e trasporto che ha subito catturato la mia attenzione.
La Karlin superò tutti i confini possibili nel continuo viaggiare della sua vita.
Oltrepassò: i limiti possibili imposti alle donna dell’epoca, la sua classe sociale e le distanze fisiche.
Negli anni 1919-1927 viaggiò per il mondo da sola, senza mai fermarsi per otto anni consecutivi; mantenendosi con lavori saltuari. Parlava dieci lingue.
Quanto fece la colloca tra i più grandi viaggiatori di tutti i tempi; anche oltre le più famose donne/viaggiatrici inglesi.
Alla fine degli anni ’20/prima metà degli anni ’30 ebbe grande successo come scrittrice e viaggiatrice, in Europa e oltre gli oceani.
Ebbe anche due grandi amori: uno cinese e uno giapponese.
Poi vennero i tempi bui; scrisse contro Hitler e pagò cara la sua onestà mentale. Fu con i partigiani, ma sempre scrisse secondo il suo modo di vedere; libero e sincero.
Finì sola e povera. A Celje si parla ancora di lei anche con la sua statua, nel museo Pokrajinski e nel libro di Barbara Trnovec ” The endleess journey of Alma M. Karlin ” (” Il Viaggio senza fine “) che si spera presto tradotto anche in italiano.
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»Zgodovinska mesta«
