Questo è il lavoro che spetterà anche ai figli dei nostri figli ? …
Noi già forniamo milioni di dati gratuitamente a società miliardarie – senza chiedere nulla in cambio …
Oggi si è trasformato il lavoro in un gesto semplice, frammentario e pagato sempre meno o addirittura nulla, quando a compierlo sono addirittura i consumatori e non se ne rendono conto ! (Pagamenti automatici al supermercato invece che con le cassiere, stampare noi le prestazioni mediche o altro per poter prenotare, regalare ogni tipo di informazione privata con Facebook … ).
Amazon, Facebook, Uber e Google sono i principali attori capaci di sfruttare i propri utenti …
Sapevate che esistono intere cittadine in Africa e Asia dove per pochi centesimi moderni schiavi del lavoro precario trascrivono dati che a noi vengono venduti come frutto di lavoro della Memoria Artificiale ?
Schiavi del clic. Perché lavoriamo tutti per il nuovo capitalismo?
Schiavi del clic
di Antonio A. Casilli
In quale modo l’accumulazione dei dati alla quale tutti partecipiamo si converte in una forma di lavoro non retribuito?
I nuovi schiavi del clic sono il cuore dell’automazione.
Opporsi alla rivoluzione in corso è un’illusione e un errore ! ?
Certamente riconoscere e far regolamentare questo lavoro è necessario.
C’è un’opinione diffusa sulla rivoluzione tecnologica ed è che l’intelligenza artificiale sostituirà gli uomini, cancellando il lavoro come lo conosciamo.
Al momento gli operai del clic sono il cuore dell’automazione.
Con un’inchiesta sul nuovo capitalismo delle piattaforme digitali, Antonio Casilli dimostra che, in realtà, l’intelligenza artificiale, per ora, ha sempre più bisogno di forza lavoro, che viene reclutata in Asia, in Africa e in America Latina.
Gli operai del clic leggono e filtrano commenti sulle piattaforme digitali, classificano l’informazione e aiutano gli algoritmi ad apprendere.
Quella in corso è una rivoluzione profonda e ci riguarda da vicino, perché trasforma il lavoro in un gesto semplice, frammentario e pagato sempre meno o addirittura nulla, quando a compierlo sono addirittura i consumatori.
Quante volte al supermercato abbiamo scelto le casse automatiche per evitare la fila?
Così, con una velocità esponenziale, l’accumulazione gigantesca dei dati alla quale tutti partecipiamo si converte in una forma di lavoro non retribuito, di cui spesso siamo inconsapevoli.
È un nuovo taylorismo, nel quale le piattaforme digitali come Amazon, Facebook, Uber e Google sono i principali attori capaci di sfruttare i propri utenti inducendo gesti produttivi non pagati !!!
Perciò le lotte per il riconoscimento di questo lavoro sono legittime e soprattutto necessarie.
Schiavi del clic , Antonio A. Casilli, Feltrinelli, 320 pp., 19 euro
