Terminata la Biennale 2022, il Padiglione dell’Uzbekistan ci invia il suo resoconto.
Il Padiglione dell’Uzbekistan trasformato in luogo di aggregazione, nuove collaborazioni e conoscenze grazie al public program di ACDF alla 59° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
La Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura (ACDF) della Repubblica dell’Uzbekistan ha concluso la programmazione finale di Dixit Algorizmi – Il Giardino della Conoscenza alla 59a Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Il Padiglione ha ospitato un programma pubblico ampio e interdisciplinare, che ha fatto riferimento alla tradizione di un giardino che diventa un luogo di incontro e di scambio, ridefinendolo come uno spazio di ricerca e riflessione, potenziato grazie alla tecnologia.
Un totale di 95 relatori e 50 eventi si sono proposti per mettere in discussione i miti e le narrazioni delle origini che circondano le tecnologie moderne.
Il programma pubblico del Giardino della Conoscenza spaziava da eventi di rappresentanti della scena artistica affermati e riconosciuti a livello internazionale, come il debutto a Venezia di Brutally Early Club del curatore Hans Ulrich Obrist, a un programma di workshop diversificato, tra cui il laboratorio settimanale The Panoptic Garden, incentrato su temi transculturali relativi al giardino come spazio discorsivo attraverso la lente dell’utopia, dell’eterotopia e della distopia.
Per tutta la durata della Biennale, tra i punti salienti del programma si annovera il Digital art making as a representational process (22 ottobre), una conversazione che esamina le alternative per il mercato dell’arte digitale e il design delle piattaforme sociali Web3 con gli ospiti Domenico Quaranta (curatore di Net and Digital Art), Maria Paula Fernandez (Co-fondatrice, COO, Juried Protocol Galleries LTD), Marco Ferrari (Co-fondatore, Studio Folder) e Ryder Ripps (Artista, Direttore creativo, RR/BAYC), moderati da Giacomo Scandolara (Giga Design Studio) e Silvia dal Dosso. Cina Covid Foxconn e i nuovi iPhone prodotti a poco prezzo ma noi paghiamo carissimi.
