Se non tassiamo di più le aziende come l’ENI che hanno guadagnato il 600% in più durante questa guerra in Ucraina … e siamo pieni di debiti, avremo sempre meno soldi per scuole – ospedali – strade ecc…
Consuma meno e lavora di più = austerità
Diminuire le tasse e aumentare i sacrifici / Far fare la guerra agli altri …
L’Europa che paga cara l’energia non è più competitiva sui mercati internazionali – dalla situazione della guerra in Ucraina si avvantaggiano solo le nazioni che hanno petrolio e gas a basso costo; come USA e Paesi Arabi.
In questo modo si distrugge l’industria tedesca che era il motore dell’Europa. Ovviamente, come conseguenza , chi pagherà più caro è l’Italia che è la più ricca solo di debiti.
Gli Stati Uniti hanno varato una legge che devolve quasi 400 miliardi di dollari per favorire le proprie aziende e favorire lo spostamento di aziende dall’Europa agli Stati Uniti.
Pochi hanno il coraggio di informarsi quando le cose vanno male, si preferisce far finta di non sapere; mettere la testa nella sabbia.
Ma se non ci rendiamo conto di dove stiamo andando, rischiamo di accorgercene troppo tardi.
O forse è già troppo tardi ? Io che scrivo non conosco il futuro e spero tanto di sbagliarmi nei miei giudizi, ma sino ad oggi si sono purtroppo rivelati veritieri. Semplicemente mi informo attraverso la stampa internazionale e vengo a sapere cose che in Italia non si dicono, o si cerca di parlarne il meno possibile, magari sempre interrompendo chi ha il coraggio di affrontare certi discorsi.
Vedi quanto scrivono su Limes:
” L’approvazione al Congresso americano di una legge sulla riduzione dell’inflazione (Inflation Reduction Act, Ira) ha alimentato nelle cancellerie europee i timori di una guerra commerciale transatlantica. Il piano – un enorme pacchetto fiscale, climatico e sanitario che dovrebbe entrare in vigore a inizio 2023 – prevede sussidi per oltre 369 miliardi di dollari a favore delle imprese nel settore delle rinnovabili. La legge offre incentivi fiscali a chi scelga di comprare prodotti realizzati negli Stati Uniti, in particolare auto elettriche. Dissuadendo così di fatto gli acquirenti americani dal rivolgersi a produttori europei, i quali potrebbero trovarsi costretti a spostare le proprie sedi produttive in territorio statunitense. Una guerra commerciale con Washington non può essere vinta dai paesi europei. “. Vedi altro al link: https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-1-dicembre-guerra-commerciale-usa-ue-francia-cina-guerra-ucraina-holodomor/130166
Da noi si comincia a parlare, sottovoce, di austerità e penuria. Un brutto segno.
La vera democrazia non fa rima con austerità e penuria . Perché ?
L’economista Clara E. Mattei indaga sulle origini dell’austerità per svelarne i motivi fondanti.
L’austerità, parola d’ordine degli economisti ortodossi, sembra aggravare i problemi più che risolverli, tanto da far dire ai suoi critici che non funziona.
Se tuttavia ne scopriamo le origini e ne osserviamo la storia, diventa evidente come sia il baluardo del capitalismo difeso dagli economisti liberali a ogni costo: anche alleandosi al fascismo e sostenendo politiche autoritarie.
L’austerità non è qualcosa di nuovo né un prodotto della cosiddetta era neoliberista; iniziata alla fine degli anni Settanta.
Per piú di un secolo, governi in crisi finanziaria hanno implementato politiche di austerity, ovvero tagli al welfare (scuola, sanità, ecc.), privatizzazioni, tassazione regressiva, deflazione, repressione salariale e deregolamentazione del mercato del lavoro.
Queste politiche rassicurano i creditori, mentre producono effetti sociali devastanti.
Oggi, che l’austerità continua a imperare, è urgente domandarsi: e se il pareggio di bilancio non fosse mai stato davvero l’obiettivo?
L’economista Clara E. Mattei indaga sulle origini dell’austerità per svelarne i motivi fondanti: proteggere il capitalismo dalla sua crisi esistenziale, per far fronte alle contestazioni dal basso che ne stavano intaccando le fondamenta.
Libro: Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo. Non sprecare il pane quotidiano, Clara E. Mattei, La Feltrinelli, 432 pp., 34 euro.
