Volere la pace non vuol dire dare ragione all’avversario
LA PACE E’ DIVENTATA UNA BRUTTA PAROLA – SOLO IL PAPA E POCHI ALTRI LA NOMINANO
4 ottobre 2022 – Zelensky ha attuato una decisione del 30 settembre del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, un organismo che fornisce consulenza al presidente sulle questioni legate alla guerra che riguarda ; ” l’Ucraina è pronta a negoziare con la Russia, ma non con Putin “. Poiché Putin è il presidente della Russia, è come dire; nessuna pace è possibile se non togliamo il potere a Putin.
26 marzo 2022 – ” Quest’uomo non può restare al potere “; lo disse il presidente americano Joe Biden a Varsavia riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.
Con queste premesse la pace doveva o dovrebbe essere imposta dall’ Europa, ma questo non è avvenuto, perché ?
Al contrario si è sempre parlato di aumento delle spese militari e aiuti all’Ucraina anche in armi (e questo vuol dire essere già entrati in guerra, anche se nessuno lo dice).
Poiché l’Ucraina ha pochi soldati rispetto alla Russia, è evidente che prima o poi invece delle armi ci chiederanno soldati; i nostri figli, chi ne parla di questo ?
- A tutti i sostenitori della guerra e dei finanziamenti militari; mandereste vostro figlio ? Saprete che chi sta “in alto” non rischia quasi mai di morire in guerra; o non ci va o rimane nelle retrovie.
Il papa ha parlato di pace e negoziati sin dall’inizio e prima di questa guerra. L’arcivescovo Shevchuk ( guida della Chiesa greco-cattolica ucraina): “L’Ucraina dirà sì a una seria [?] proposta di pace”.
Chi parla ancora di possibile pace, è tacciato su tutti i media come: ultra pacifista .
Infatti, un politico ha detto: ” immorale quel pacifismo che mette tutti sullo stesso piano “. Ma volere l pace non vuol dire dare ragione all’avversario.
Nel mentre, l’ Europa ha approvato un forte aumento della spesa militare (sia in armi che in difesa informatica).
Nuovo bilancio per una nuova era; i Ministri della Difesa Europea approvano un aumento del 15 % del bilancio per il 2023.
Il nuovo budget militare europeo; 43,4 milioni di euro.
MICNET; nuovo programma europeo per rete operativa a squadra di risposta ad attacchi militari e informatici. Favorire scambio informazioni sarà uno degli obbiettivi.
La Danimarca non partecipa.
Terry Breton, Commissario Francese per il Mercato Interno, ha detto:
” Bisogna essere in grado di anticipare, pianificare, ... ma bisogna anche essere in grado di attaccare…”.
La frase sopra è in linea con il sostegno storico della Francia ad un esercito europeo, ma non tutti gli stati sono concordi.
Commissione europea: ” L’Unità Europea deve assumersi più responsabilità per la propria sicurezza, … [servono] capacità di difesa attiva “.
L’Unione Europea ha fatto una richiesta di una maggiore collaborazione europea per la difesa militare; gli aumenti rappresentano un’ occasione, sostiene l’Europa, perché servono a colmare lacune nella nostra difesa europea.
Fonte ISPI – Uno dei rapporti europei si intitola: ” Affrontare la guerra ripensare la sicurezza e la difesa d’Europa “.
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Mentre chi parla e scrive tra giornali e Tv più ascoltati, sta sempre più frequentemente introducendo la parola guerra e Terza Guerra Mondiale, l’Europa si avvicina ad un inverno a rischio di gelo e fame per i più poveri, ma gli investimenti che contano vanno alle spese militari.
Chi paga le spese militari ?
Non certo chi evade le tasse o chi approfitta di ogni leggina ad hoc per abbassare il reddito. Cosa legale, ma non per questo da approvare moralmente; infatti i grandi miliardari del mondo arrivano a non pagare nulla, anche solo dirigendo il denaro nelle nazioni dove si pagano meno tasse e ci sono più alleggerimenti fiscali e decurtazioni possibili.
