La bibliografia scientifica è disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3GdCuZh
Ultimi aggiornamenti:
Uno studio coordinato dall’università di Harvard ha confrontato l’incidenza del Covid-19 a partire dal 28 febbraio 2022 nelle scuole dell’area di Boston che avevano abolito l’obbligo delle mascherine con quelle che invece l’avevano mantenuto, ed hanno riscontrato che nelle scuole che avevano tolto l’obbligo si sono verificati in media 44,9 casi in più per ogni mille studenti, corrispondenti a circa 12.000 casi in più e al 29,4% di tutti i casi in tutti i distretti scolastici dell’area di Boston nelle 15 settimane di durata dello studio (pag. 35)
Da una analisi condotta dall’ECDC è emerso che il Long Covid colpisce oltre il 50% dei pazienti Covid, percentuale che sale al 66,5% tra i pazienti che sono stati ricoverati in ospedale e al 73,8% tra i pazienti che sono stati in terapia intensiva (pag. 48)
Sulla base dei decessi per Covid-19 ufficialmente segnalati, l’Imperial College di Londra ha elaborato un modello matematico dal quale si ricava che le vaccinazioni hanno evitato 14,4 milioni di decessi per Covid-19 in 185 paesi e territori tra l’8 dicembre 2020 e l’8 dicembre 2021. I decessi evitati salgono a 19,8 milioni di persone se si utilizza come riferimento della reale portata della pandemia la mortalità in eccesso rispetto al periodo pre-pandemico. In pratica, i vaccini hanno determinato nel primo anno di somministrazione una riduzione globale del 63% dei decessi totali per Covid-19 (pag. 53)
Due nuovi candidati vaccini entrano in sperimentazione clinica: GLB-COV2-043, vaccino a mRNA della statunitense Greenlight Biosciences, e Avacc 10, vaccino proteico a somministrazione intranasale della olandese Intravacc (pagg. 56-57)
L’EMA ha raccomandato l’approvazione come booster vaccinale del vaccino VidPrevtyn Beta, sviluppato da Sanofi Pasteur (pag. 58)
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornati al 16 novembre evidenziano una efficacia del vaccino contro la malattia severa del 69% per chi ha fatto una o due dosi, dell’81,8% per chi ha effettuato il primo richiamo, e variabile tra il 79,8% e il 91,8% per chi ha effettuato il secondo richiamo (pag. 66)
Tra il 23 settembre e il 23 ottobre 2022 vi sono stati nel complesso in Italia 292 decessi per Covid-19 tra i 6,81 milioni di non vaccinati, pari a 43 decessi per milione, contro 1.517 decessi tra i circa 50,5 milioni di completamente vaccinati, pari a 30 decessi per milione. Tra gli over 60 i decessi per milione di abitanti sono stati 317 tra i non vaccinati, 122 tra i vaccinati con una o due dosi, 83 tra i vaccinati con primo o secondo richiamo (pag. 66)
Uno studio condotto negli USA su oltre 6.000 bambini di età compresa tra sei mesi a cinque anni, ai quali è stato somministrato il vaccino Moderna o un placebon, ha evidenziato un buon profilo di sicurezza e la non inferiorità dei risultati di protezione dall’infezione rispetto alla coorte di età 18-25 anni. In particolare, l’efficacia contro l’infezione è stata del 36,8% per i bambini tra i 2 e i 5 anni e del 50,6% per i bambini tra i 6 e i 23 mesi, in una fase di prevalenza Omicron (pag. 70)
Una ricerca pubblicata dall’Università di Tubingen ha evidenziato che la somministrazione delle dosi di richiamo, se genera un consistente incremento degli anticorpi, sembra avere invece un modesto effetto sulla produzione di cellule T, il cui livello rimane stabile nel tempo dopo il ciclo primario di vaccinazione, senza alcun effetto significativo della vaccinazione di richiamo sulle risposte delle cellule T e sul riconoscimento incrociato da parte di queste cellule delle mutazioni di Omicron come BA.1 o BA.2, che rimane invariata (pag. 79)
Il Rapporto AIFA sulla Sorveglianza dei vaccini anti Covid-19 al 26 settembre segnala un totale di 139.548 sospette reazioni avverse su 140.689.960 somministrazioni, pari allo 0,1% o a 99 casi su 100.000 somministrazioni.
Di queste, 25.839, pari a 18 casi su 100.000, sono state classificate come gravi.
I decessi complessivi sono stati 955 (0,68 per 100.000), per 802 dei quali è disponibile la valutazione del nesso di causalità secondo l’algoritmo stabilito dall’OMS: 478 (59,6%) non erano correlabili alla vaccinazione, 221 (27,6%) erano indeterminati, 74 (9,2%) erano inclassificabili. 29 decessi, pari a 0,2 casi per milione di somministrazioni o allo 0,00002%, sono sicuramente correlabili al vaccino (pag. 82)
Dopo aver sospeso il 29 ottobre la pubblicazione quotidiana dei dati della Protezione civile su casi, ospedalizzazioni e decessi, a partire dal 3 novembre il Governo ha deciso di pubblicare i dati a cadenza settimanale ogni venerdì pomeriggio (pag. 115)
Peggiorano per la seconda settimana di fila gli indicatori epidemiologici rilevati dalla cabina di regia Ministero della Salute-ISS.
Nella settimana 11-17 novembre l’incidenza dei casi settimanali per 100.000 abitanti è passata da 307 a 353, mentre il numero di riproduzione Rt relativo ai casi sintomatici è leggermente aumentato da 0,85 a 0,88, comunque al di sotto della soglia epidemica per la terza settimana consecutiva. In lieve diminuzione i decessi, passati da 549 a 533 (-2,9%).
In sensibile aumento invece sia i ricoverati nelle aree mediche (+9,8%), che soprattutto i ricoverati nelle terapie intensive (+21,7%) (pagg. 116-117)
I dati ISTAT sulla mortalità in eccesso in Italia per qualunque causa nei primi nove mesi del 2022 indicano un incremento della mortalità del 6,2% rispetto alla media del quinquennio pre-pandemico 2015-2019.
Nel complesso nei primi nove mesi del 2022 il numero dei decessi è stato di poco inferiore ai 530, l’8,6% in più del quinquennio 2015-2019, il 3,1% in più del 2021 e l’1,3% in meno rispetto al 2020. (pagg. 117-119)
Con una ordinanza del 31 ottobre il Ministero della Salute ha prorogato sino al 31 dicembre l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, come ospedali, case di cura, centri di riabilitazione, RSA, hospice, strutture residenziali per anziani etc. (pag. 119-120)
Secondo un modello matematico elaborato dall’Università di Warwick, che incorpora i dati di 152 Paesi, nel 2021 si sarebbero potute salvare più di un milione di vite se i vaccini COVID-19 fossero stati condivisi in modo più equo tra i paesi più ricchi e i Paesi a basso reddito (pag. 85)
Uno studio epidemiologico realizzato negli USA ha evidenziato che l’utilizzo del Paxlovid è associato a una riduzione del rischio di Long Covid sia nelle persone non vaccinate che in quelle vaccinate e/o che abbiano ricevuto il richiamo, e nel caso sia di infezioni primarie che di reinfezioni (pag. 95)
Il rapporto OMS sulla tubercolosi appena pubblicato stima che 10,6 milioni di persone nel 2021 si siano ammalate di tubercolosi, con un aumento del 4,5% rispetto al 2020, e che 1,6 milioni di persone siano morte a causa della tubercolosi (di cui 187.000 tra le persone sieropositive), in aumento rispetto al 2020 e al 2019, dopo che per un quindicennio i numeri esano stati in diminuzione.
I conflitti in corso in Europa orientale, Africa e Medio Oriente hanno ulteriormente aggravato la situazione per le popolazioni vulnerabili (pag. 110)
