L’opera d’arte più grande al mondo
City
La città nel deserto di Michael Heizer:
ci ha lavorato per 50 anni
Un’installazione nel deserto del Nevada, una specie di “complesso cerimoniale” che si rifà all’archeologia, ma si proietta nella città del futuro.
L’autore ha acquistato remoti appezzamenti di proprietà nel corso di decenni, via via creando il suo luogo ideale per l’opera d’arte fatta dei materiali estratti dalla terra stessa.
Heizer si è ispirato alle tradizioni costruttive dei nativi americani, alle influenze architettoniche precolombiane ed ha attinto anche dai suoi studi di costruzione egiziana.
Una monumentale opera d’arte, in uno dei luoghi più isolati del mondo, ora è visitabile dal 22 settembre.
Si chiama City ed è la scultura monumentale di Michael Heizer situata in una valle isolata all’interno dell’alto deserto del Great Basin nel Nevada centro-orientale.
L’opera è creata con cumuli sagomati e depressioni fatte con terra compattata, roccia e cemento.
Di City, il critico d’arte Dave Hickey scrisse:
“Avvicinandosi al taglio a piedi da nord o da sud, gli elementi di un paesaggio urbano sembrano salire o scendere dall’interno dello scavo che taglia piatto nella cresta in aumento… Mentre si sale a guardare, gli interventi culturali di Heizer aprono lo spazio. Le strade, le cupole e le fosse all’interno dello scavo sono elegantemente frenate in lunghe e tranquille curve sumere. Ristabiliscono il nostro senso di distanza e di scala, così la complessità di City si rivela come un grazioso intervento nel deserto… composto e completo”.
Michael Heizer (1944), 2,5 Km per uno sono le misure di questo labirinto di enormi proporzioni, come una traccia aliena, nato per stupire una società che “ha già visto tutto” e vuole sempre stimoli più forti, ma allo stesso tempo coinvolgenti emotivamente; forse perché l’arte oggi ci deve aiutare a dimenticare che abbiamo completamente perso tanti valori importanti per il nostro benessere ?
